Più di un friulano su dieci è malato di depressione

È il quadro allarmante emerso alla clinic del Nordest organizzata a Preganziol. Circa 60 mila persone, 18 mila 500 uomini e 41 mila donne. Molti gli adolescenti
Dal 2013 nuova bibbia della psichiatria: piu' lungo elenco delle malattie e sara' boom diagnosi. .ANSA/LUCIANO DEL CASTILLO
Dal 2013 nuova bibbia della psichiatria: piu' lungo elenco delle malattie e sara' boom diagnosi. .ANSA/LUCIANO DEL CASTILLO

UDINE. Più di un friulano su dieci, nell’arco della vita, soffre di depressione. A essere più colpite, in maniera doppia rispetto al sesso opposto, risultano le donne, ma anche bambini e adolescenti non sono immuni al disturbo e cresce la preoccupazione dei professionisti della psicologia e della psicoterapia per la facilità e l’inadeguatezza con la quale sono assunti – e più di qualche volta prescritti – i farmaci.

È un quadro allarmante quello emerso alla casa di cura «Park Villa Napoleon» di Preganziol alla prima «New lithium clinic del Nordest», un ambulatorio convenzionato con il servizio sanitario, tra le poche realtà italiane esistenti, dove un team specializzato si dedica alla cura dei pazienti con disturbi affettivi svolgendo attività ambulatoriale e psicoterapia, oltre alle visite mediche.

A Udine e in provincia, su un totale di oltre 536 mila persone (circa 259.500 maschi e 276.600 donne) circa 60 mila sono colpite dalla depressione.

Di queste, oltre 18 mila 500 sono maschi e più di 41 mila femmine, mentre superano i 40.400 i casi in cui i bambini tra i 3 e gli 11 anni, e i 27 mila gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni, manifestano lo stesso disturbo. Tra questi, più di 800 bambini (3-11 anni) e circa 1.100 adolescenti (12-17 anni) hanno avuto almeno un episodio di depressione. Un fenomeno ben noto alla categoria di professionisti interessata, come conferma il presidente dell’ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia Roberto Calvani.

«Negli studi dei colleghi è stato riscontrato un aumento di questo tipo di disagio che, assieme agli attacchi d’ansia, rappresenta uno dei motivi principali per i quali i cittadini si rivolgono a un professioni. Si tratta di due delle patologie più comuni e i numeri illustrati sono decisamente importanti».

Senza entrare nel merito dei dati, Calvani assicura che a essere più colpite sono le donne, innanzitutto perché sono più numerose rispetto agli uomini, ma anche per una maggiore facilità a esternare le proprie emozioni, mentre l’età è trasversale a tutte le fasce.

Oltre al costo sociale della depressione, vi è poi però anche il problema dei farmaci, tasto non poco dolente secondo la categoria di psicologi, psicoterapeuti e psichiatri: circa 20 mila friulani colpiti dalla depressione assumono infatti medicinali per curarsi e 13.800 lo fanno in maniera non appropriata, in particolare per quanto concerne il dosaggio. Spesso, in effetti, la prima persona alla quale il cittadino si rivolge è il medico di base, autorizzato a prescrivere antidepressivi.

«Il consiglio è quello di non sottovalutare il disturbo: spesso non è un farmaco a risolvere la situazione – spiega Calvani –. Invito i medici non professionisti a indirizzare il paziente verso un consulto privato o nelle strutture pubbliche, piuttosto che prescrivere medicinali».

Trattandosi poi di prodotti che creano dipendenza, non è auspicabile somministrarli ad adolescenti, che in una fase delicata della propria vita possono risultare facile preda di questa malattia. «È anche la famiglia a doversi fare carico del disturbo di un adolescente – spiega ancora Calvani –: aumentano sempre più i ragazzi che si somministrano auto terapie».

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