Più pazienti e cure salva vita, in Friuli Venezia Giulia salgono i fondi per la sanità

UDINE. Un finanziamento aggiuntivo di oltre 41 milioni alla sanità del Friuli Venezia Giulia che porta a 2 miliardi e 281,8 milioni di euro il totale risorse assegnate al fondo per il 2018.
A stabilirlo una recente delibera della giunta, su proposta dell’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, che attribuisce per l’appunto alla sanità 40.3 milioni provenienti dal patto Serracchiani-Padoan, e incrementa di 1,3 milioni derivanti dalla ridefinizione delle attività finalizzate o delegate dalla Regione per l’anno in corso. Con questa ultima delibera le Aziende sono ora in grado di definire i bilanci di previsione e i Piani annuali di cui è prevista l’approvazione entro la fine del mese di marzo.
Ad esempio il maggiore stanziamento alla Aas 3 Alto Friuli, che con il passaggio di Sappada al Fvg, vede modificata la quota di popolazione di sua competenza.
Altro elemento che è stato considerato attiene alla presenza, nella popolazione di riferimento dell’Azienda, di pazienti affetti da particolari patologie che richiedono, per essere trattati, di farmaci ad alto costo».
È il caso dei pazienti emofilici, delle persone affette da Sla, ma anche chi è stato colpito da atrofia muscolare. Peraltro l’assessore ha deciso che gli oneri derivanti da farmaci ad alto costo per il trattamento di pazienti emofilici eccedenti i 2 milioni di euro a trattamento, saranno finanziati sulla base del meccanismo del pay back regionale», ovvero con le entrate provenienti dalle case farmaceutiche (una sorta di sconto sugli acquisti).
Altro elemento di peso nel riparto attiene alla spesa per farmaci oncologici ospedalieri, e dal grafico che pubblichiamo in questa pagina si intuisce che la quota di risorse maggiore va al Cro, con oltre 2,8 milioni di euro, quindi all’Asui di Udine con 1,9 milioni, e all’Asui di Trieste con 866 mila euro.
«È noto - spiega Telesca - che abbiamo lavorato molto per superare il criterio della spesa storica introducendo invece quello dei costi standard e del riconoscimento delle attività assegnate, ma è necessaria gradualità affinché le regole non impattino negativamente sulle Aziende. Per cui anno dopo anno la quota integrativa è stata ridotta e lo sarà ancora progressivamente sino ad avere un riparto omogeneo su tutto il territorio».
Da qui, dunque, l’esito del riparto che vede l’Asui di Trieste intercettare la quota maggiore di risorse aggiuntive, pari a 9,5 milioni di euro; segue la Aas2 Bassa Friulana Isontina con 7,8 milioni; l’Asui di Udine con 6,4 milioni; la Aas 5 del Friuli occidentale con 5,5 milioni; la Aas 3 dell’Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli con 5,2 milioni; il Centro di riferimento oncologico di Aviano con 4 milioni; l’Irccs Burlo Garofolo con 2,4 milioni, e infine l’Egas con 600 mila euro.
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