Più sono “anziane” e più sono belle: le spider d’epoca

La 14ª edizione del raduno «Mitiche in castello» Nel pomeriggio hanno fatto tappa anche al Messaggero
Udine 03 giugno 2017 Auto d'epoca visita al Messaggero Veneto. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 03 giugno 2017 Auto d'epoca visita al Messaggero Veneto. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
UDINE. Sono belle così, magari dopo un leggero maquillage e una spolverata prima d’infilare la retro in garage. Tutte disegnate da una matita, le auto del Novecento, e sono tratti che resistono, per nulla oscurati, anzi, dalle linee assemblate da un software qualunque. Mancano d’anima, seppure magnifiche ugualmente.

Dunque, quest’anno solo spider per le
Mitiche in Castello
, ieri in carovana per il Friuli, senza tetto e con la picchiata del sole sulla zucca. Un cappellino nel bagagliaio è indispensabile tanto quanto una scatola di attrezzi per eventuali collassi. «Mancando l’elettronica - spiega il presidente del club friulano veicoli d’epoca Italo Zompicchiatti - non è difficile riparare il danno. Basta una discreta conoscenza del motore e un po’ di manualità. E si riparte». Su in Castello, un giretto per il cividalese, una sosta sul piazzale del
Messaggero Veneto
e la sfilata finale in via Mercatovecchio.

Bisogna amare il genere e scordarsi il comfort. Per il finestrino si usa la manovella e per il parcheggio, l’occhio. Ricordarsi che non c’è il bip che t’avverte dell’impatto. Il fascino di ascoltare il rumore rotondo e naturale di valvole e pistoni seduto dentro il 1950, poniamo, ti ripaga di qualunque sacrificio. Economico - quelle di griffe costano una cifra - e di manutenzione e attenzione massima.

Basta una panoramica per una botta d’invidia, tocca dirlo, a malincuore. E ci ritroviamo davanti una splendida Maserati 3500 Vignale del 1962, arrivata in Italia dalla California e curata dal signor Nicola, che l’ha riportata al suo colore naturale grigio ferro, dopo tre anni di meticoloso restauro. Toh, una Giulietta Spider rossa, l’auto preferita di Anna Magnani e di tante star dei Cinquanta. Targa nera, interni originali.

E ancora una Ford T from Montevideo, cavalcata dal triestino Umberto. Guida a destra, 3300 di cilindrata, tre marce con doppietta obbligatoria e posto riservato alla suocera. Vicino al serbatoio, chissà perché. Parcheggiata accanto c’è una Fiat 509 del 1928, 1000 di cilindrata, volante a destra pure questa per schivare meglio le mucche sulla strada. Pensate un po’. E ancora una Mercedes 190, un paio di MGA, una Morgan, una Ferrari Daytona, una Fiat Dino e due spiderine Alfa. Che goduria.


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