«Pizza via come la leghista di Padova»
![Udine 07 giugno 2013 Riunione del Consiglio Comunale e discussione sul caso Pizza - Bagnasco. © Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone](https://images.messaggeroveneto.it/view/acePublic/alias/contentid/8ff6ea91-4e04-479c-a200-a2372b8d428c/0/foto-petrussi-udine-07-giugno-2013-riunione-del-consiglio-comunale-e-discussione-sul-caso-pizza-bagnasco.webp?f=16%3A9&w=840)
UDINE. «A Padova la consigliera leghista per la frase choc scritta su Facebook contro il ministro Kyenge è stata espulsa dal partito, a Udine si tenta di salvare l’assessore Pizza che attraverso lo stesso social network ha offeso il presidente della Conferenza episcopale, cardinale Bagnasco».
L’opposizione di centrodestra fa leva sul caso scoppiato a Padova per tornare a chiedere le dimissioni dell’assessore del Pd. Dall’altro lato, però, la maggioranza di centrosinistra tiene botto e fa sapere, con una missiva firmata dal presidente del consiglio, Carmelo Spiga, che la mozione di sfiducia presentata nei confronti dell’assessore non è accoglibile.
Sul caso Pizza, tra maggioranza e opposizione, rischia di aprirsi un vero e proprio braccio di ferro. Gli 11 consiglieri comunali di Pdl, Lega, Identità civica e Per Udine continuano a censurare le parole usate da Pizza che su Facebook ha definito cardinal Bagnasco «ignorante, perfido e bugiardo» perché lo stesso aveva detto che i diritti delle coppie gay sono garantiti dal diritto civile, e per questo hanno chiesto la convocazione straordinaria del consiglio comunale allegando la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore.
Un caso imbarazzante da gestire per la maggioranza di centrosinistra che sperava di risolvere la questione con la difesa, un po’ debole per la verità, tentata in aula dal sindaco, Furio Honsell, appellandosi all’uso privato dei social network. Ecco perché, ieri, Spiga ha respinto ufficialmente la mozione ricordando all’opposizione che la sfiducia non è ammissibile nei confronti degli assessori scelti e nominati dal sindaco sulla base di un rapporto di fiducia.
Da qui la decisione del centrodestra, riunito ieri pomeriggio, di passare al contrattacco sostituendo la mozione di sfiducia con una mozione sulle dichiarazioni dell’assessore nei confronti del cardinale Bagnasco e anziché chiedere la sfiducia di Pizza pretendono la censura.
«Auspichiamo - aggiunge il già candidato sindaco, Adriano Ioan - che, alla luce di quanto successo a Padova dove la consigliera leghista ora è indagata, anche la Procura di Udine accerti nel più breve tempo possibile se nei confronti dell’assessore c’è un’ipotesi di reato così come ipotizzato nell’esposto inoltrato da una cittadina».
Allo stesso modo pure Paolo Pizzocaro (Per Udine) definisce «imbarazzante il silenzio del Pd». Dello stesso avviso il capogruppo del Pdl, Enrico Berti, secondo il quale «il Pd dovrebbe seguire l’esempio della Lega padovana».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto