Polegato: "L’Anpi si ricordi degli infoibati del Cjaurlec"
CASTELNOVO. «Non lo so se e come sarà accolto. Ma sono un libero cittadino e come tale chiedo che anche il mio pensiero sia rispettato. Oggi pomeriggio sarò a Paludea, all’inaugurazione della nuova sede dell’Anpi dello Spilimberghese.
Non voglio fare uno show. Vorrei semplicemente che, una volta per tutte, sia fatta luce su una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Perché non ci siano, ancora nel 2016, morti di serie A e di serie B».
L’annuncio, che per qualcuno può avere il sapore della provocazione, è di Ferdinando Polegato, il 63enne ristoratore di Sequals, già attivo con il movimento Il grembiule e il movimento civico Rebalton e protagonista, anche nel recente passato, di clamorosi atti di protesta contro quelli che lui stesso definisce i poteri forti.
Un personaggio vulcanico, assurto agli onori delle cronache nazionali anche per un’altra sua caratteristica: tutto nasce da un video e da una passione, quella per un personaggio che ha segnato la storia dell’Italia e con il quale vanta una certa somiglianza, Benito Mussolini. Video che, finito quasi per caso in rete fra Youtube e i più popolari social network, ha spopolato, con milioni di visualizzazioni.
Polegato non è certo uno che si tira indietro e a chi lo accusa, anche sul web, di essere un nostalgico del Ventennio e, ancor di più, di essere fascista non le manda a dire.
«Fascista io? Chi, nel 2016, parla di fascismo e comunismo, a mio modo di vedere, è fuori del tempo», afferma il ristoratore sequalsese. «E proprio per questo credo che l’inaugurazione di oggi possa essere l’occasione per sdoganare fatti che sono a conoscenza di pochi o meglio che non si vogliono fare conoscere.
A pochi chilometri da Paludea, sul monte Cjaurlec, almeno una trentina di persone sono state giustiziate e infoibate dai partigiani al termine della seconda guerra mondiale. Ecco, vorrei che un pensiero oggi fosse rivolto anche a loro e vorrei farmi garante di questo per amore della verità e della giustizia», assicura Polegato.
E conclude: «Glielo dobbiamo. Perché non è possibile che nel 2016 si distinguano le vittime a seconda del loro colore politico o della divisa allora indossata». La cerimonia di inaugurazione della nuova sede, al centro comunale Virginia Tonelli, è prevista alle 15.
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