Polemica tra vecchi compagni di lotta: «Errore madornale»
TORVISCOSA. «Bisogna porre velocemente rimedio a questa aberrazione». A dirlo è un arrabbiatissimo Paolo De Toni in qualità di portavoce dell’Osservatorio regionale antifascista, a commento del progetto che prevede l’inserimento di sottotitoli segnaletici (cartelli gialli o marrone) ai nomi della attuali vie e piazze della città di fondazione con il nome che avevano nel periodo del Ventennio.
Intanto però la polemica si infervora e l’Osservatorio antifascista non ci sta e ribadisce che anche si trattasse solo di sottotitolare la toponomastica ufficiale con i nomi risalenti all’epoca fascista, cioè di quando Torviscosa venne progettata e costruita sotto lo sguardo dell’architetto Giuseppe De Min, chiedono di «abbandonare rapidamente l’ipotesi e lasciar decisamente perdere per piacere».
«Dopo che in gennaio abbiamo fermato l’esibizione del revival fascista inoculatosi nella Marcia del Don fra San Giorgio di Nogaro e Palmanova– attacca il portavoce Paolo De Toni –; dopo che il 23 maggio abbiamo praticamente neutralizzato la manifestazione nazionale fascista-militarista di Casapound con una manifestazione regionale e portato mille manifestanti antifascisti in piazza a Gorizia, ora dovremmo assistere a questo regalo al neo-fascismo in Friuli e nella Bassa friulana, fatto da un vecchio compagno di lotte come Settimo Mareno. Quello che mi chiedo è se gli è presa la malattia del revival della storiografia fascista di Torviscosa. Non ci stiamo proprio. Settimo Mareno, da quando, dal precedente ruolo di instancabile oppositore di azioni di malcostume, è diventato amministratore nel Comune di Torviscosa di errori ne ha commessi tanti, ma questo è veramente madornale», sottolinea De Toni.
«Nel friulano, variante sangiorgina – replica – si dice “no stin la a movi puzzis par plasè” e questa non ci voleva proprio. Quindi – conclude amareggiato De Toni –, per favore ponga velocemente rimedio a questa aberrazione, anche se solo di sottotitolo alla toponomastica ufficiale si trattasse».
Per De Toni, non è stato semplice attaccare Mareno Settimo, amico di tante battaglie ambientaliste nella Bassa friulana, del quale ha sempre riconosciuto l’impegno, ma oggi si dice sconcertato da questa azione che a suo dire «non andava neppure pensata».
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