Polemiche e minacce per la fossa di Rosazzo: Buttignon lascia l’Anpi
UDINE. Le polemiche sulle ricerche documentali che hanno portato all’individuazione della fossa comune di Rosazzo hanno spinto lo storico e docente universitario Ivan Buttignon a rassegnare le dimissioni da presidente della sezione Anpi di Romans.
La decisione di Buttignon, che era stato designato quale successore del presidente uscente Bruno Tomasin, è maturata al culmine di una discussione durata tre settimane e culminata con la riunione del direttivo dell’associazione dei partigiani romanesi, che si sono ritrovati l’altra sera per nominare i propri vertici.
«Attorno alla vicenda di Rosazzo e sulla mia partecipazione alla missione della Lega Nazionale negli archivi del Ministero degli Esteri si è creata molta confusione - spiega lo storico -. Ho preferito evitare strumentalizzazioni di ogni genere e compiere un passo indietro, dato che non ambivo a far carriera nell’Anpi».
Individuato un sostituto (la scelta è ricaduta sull’assessore provinciale romanese Ilaria Cecot, prima presidente donna della sezione), Buttignon ha comunicato agli associati la propria decisione.
In queste settimane, peraltro, il politologo e scrittore ha dovuto subire una serie di intimidazioni, legate proprio alla vicenda della fossa comune di Rosazzo.
«Hanno lanciato uova e graffiato la mia automobile, parcheggiata fuori casa - racconta lo stesso Buttignon, che ha denunciato gli episodi -. Poi, hanno suonato al campanello della mia abitazione in piena notte. In ogni caso, non mi faccio intimidire: non ho paura di rappresaglie, continuerò a collaborare con l’Anpi e resterò nel direttivo, anche se non come presidente».
Tagliati invece i rapporti con la Lega Nazionale del presidente Luca Urizio: «Hanno divulgato un documento farsa (quello che rivelava l’esistenza della fossa comune di Rosazzo, ndr), con metodi che non condivido, del tutto privi di ogni rigore scientifico.
Avevo avvisato Urizio dei rischi che correva a esporsi così: avevo cercato di consigliarlo, per evitare che la vicenda venisse strumentalizzata, ma ha preferito fare di testa propria. A questo punto, ogni futura collaborazione è chiaramente preclusa».
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