Poligono del Cellina Meduna, l’Arpa esclude contaminazioni
CORDENONS. Dopo un anno e mezzo dall’inizio delle indagini, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente del Friuli Venezia Giulia (Arpa) ha definitivamente chiuso lo studio relativo alla presenza di radionuclidi all'interno dell'area del poligono militare del Cellina-Meduna.
Il rapporto, con i risultati delle indagini, è stato consegnato ieri alle autorità militari della Brigata corazzata Ariete, con le quali l’Arpa ha collaborato.
«I dati presentati nel rapporto – fa sapere l'assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito – sono rassicuranti: non vi è alcun pericolo per la salute della popolazione e dei lavoratori, nè contaminazione della falda acquifera o della catena alimentare in seguito all'utilizzo nelle esercitazioni di missili (Milan ndr) contenenti isotopi radioattivi».
Secondo il rapporto di Arpa, inoltre, i valori non sono tali da rendere necessaria la bonifica radiologica del sito.
La vicenda prese le mosse nel marzo 2013, a partire da monitoraggi del suolo effettuati dalle stesse autorità militari, che evidenziarono livelli sopra soglia di metalli pesanti all'interno di un'area del poligono (la cosiddetta area bersagli) che insiste nel territorio comunale di Cordenons e che fu immediatamente perimetrata e interdetta.
L'Arpa, sotto l'egida della Conferenza dei servizi, nel corso dei primi rilievi evidenziò poi la presenza di Torio 232 (Th-232), elemento radioattivo, in quantità superiore a quella del fondo naturale.
Fu perciò data precedenza alla caratterizzazione radiologica del poligono. Le indagini sono state condotte dalla fine del 2013 a maggio scorso tramite la struttura di Fisica ambientale del Laboratorio unico e il Dipartimento di Pordenone, in collaborazione con l'ex Ass 6 “Pordenonese” per i campionamenti di acque potabili ed alimenti, ed i laboratori di radiochimica di Arpa Piemonte ed Arpa Lombardia, per le misure, rispettivamente, di uranio impoverito nei suoli e di radiochimica nelle acque.
Una mole di lavoro enorme. I rilievi sono stati effettuati da personale della struttura di Fisica ambientale di Arpa, supportata logisticamente dal personale della Brigata Ariete.
Il rapporto completo è disponibile sul sito www.arpa.fvg.it. Evidenzia che è stata esclusa la contaminazione all’esterno dell’area perimetrata, mentre al suo interno le superfici contaminate sono pari a circa 4.000 mq, un decimillesimo cioè della superficie dell'intero poligono.
Esclusa inoltre la presenza di uranio impoverito nei suoli e di contaminazione da Th-232 nelle acque potabili e di falda; il Th-232 inoltre è presente a livelli naturali (non pericolosi quindi) sui campioni di alimenti, di vegetali e di particolato atmosferico prelevati.
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