Politiche ambientali, il M5S contro Gaiarin

Alla cerimonia del taglio del nastro al nuovo impianto a Palse, il vicesindaco (con delega all’Ambiente) Giuseppe Moras (Pd) dichiarava che «l’impianto palsese pare proprio avere le caratteristiche di salvaguardia del nostro territorio».

Non la pensa così il “pentastellato” Veronese, il quale ci tiene a mettere in evidenza quelle che, a suo dire, sono le problematiche connesse alla creazione di strutture di questo genere.

«Con il termine biogas – spiega l’esponente di minoranza – si intende una miscela costituita prevalentemente da metano e anidride carbonica, originata dalla fermentazione batterica dei residui di materiale organico di origine vegetale e animale».

La stessa combustione del biogas, prosegue, è fonte di emissioni tossiche, poiché contiene metano solo al 55-60 percento. «Gli impianti non riescono a neutralizzare completamente i batteri: in caso di malfunzionamenti si possono determinare atmosfere che in presenza di inneschi determinerebbero vere e proprie esplosioni. Se aggiungiamo che queste strutture diminuiscono il valore degli immobili situati nelle loro vicinanze, c’è poco da stare allegri».

La natura dell’interesse nella realizzazione di questi progetti, sottolinea Veronese, «rimane di tipo economico: le uniche fonti davvero rinnovabili sono il solare e l’eolico, non certo il biogas o le biomasse».

Il discorso si sposta, quindi, sul piano politico, con un attacco all’esecutivo Gaiarin: «Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione che, per questa giunta, l’ambiente non conta nulla. Le generazioni future di Porcia saranno davvero grate a questa squadra di governo e alla sua fantomatica politica “sostenibile”, la quale ha visto, in poco più di un anno, l’ampliamento della discarica di amianto di Sant’Antonio, l’avallo per l’ampliamento di un’area industriale su un sito di pregio come le marcite e, da ultimo, l’inaugurazione di un impianto a biogas».

©RIPRODUZIONE RISERVATA