Polizia locale e unioni di comuni: si va verso la formazione del “super-corpo”
PORDENONE. Il sindaco di Roveredo in Piano Mara Giacomini chiede l’ampliamento degli orari di servizio e il potenziamento degli organici. Quello di Cordenons, Mario Ongaro, si farà promotore di un tavolo di primi cittadini «per non arrivare impreparati all’appuntamento del 2016» quando, fa il punto l’assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, «i vari Comuni potranno decidere di non avere un unico corpo di polizia locale subito, ma lo dovranno fare entro il 2018».
Claudio Pedrotti, sindaco di Pordenone: «Ci scontriamo con contraddizioni e limitazioni del momento e la polizia locale è il nostro fronte che ogni ora si confronta con questi cambiamenti».
Ecco le risposte delle istituzioni agli appelli del comandante della polizia locale, Arrigo Buranel, nel 144° anniversario della fondazione del corpo: crescita dei carichi di lavoro (l’assessore alla Sicurezza Bruno Zille ha assicurato la copertura dei posti entro l’autunno, attingendo dalle graduatorie e dalla mobilità), riduzione del personale (due agenti in meno, quest’anno), età media 50 anni (il più anziano ne ha 63, il più giovane 32), necessità di «una sede adeguata e funzionale al controllo di 52 telecamere e alle comunicazioni radio».
Il tutto, in un contesto sociale di «amarezze, delusioni, ma anche soddisfazioni». Come i “grazie” ai corsi di formazione nelle scuole, 200 ore per mille studenti che dall’autunno «parteciperanno al vissuto quotidiano» e il riconoscimento della mission del corpo, sancita dal presidente della Repubblica il 23 maggio: «Le regole vanno rispettate».
Ecco, le regole. Nel 2014 si è registrato un elevato numero di auto prive di revisione (342 casi rispetto ai 262 dell’anno precedente) e assicurazione (119 su 96): «Credibile dimenticarsi del primo obbligo, risvolti veritieri per il secondo, causa la crisi».
Il comandante è «ben cosciente» che le capacità professionali ci sono («e con queste regole è quasi impossibile premiare i più bravi in un gruppo di uomini e donne straordinarie, tutti perbene»), ma la differenza, sul fronte operativo, la fa l’età: «Un sessantenne ha uno scarto di quarant’anni rispetto al ventenne». Dite voi se il confronto è ad armi pari.
Dal prossimo anno entreranno in vigore le unioni territoriali, che non cambieranno solo la geografia: «Ci stiamo preparando alla riorganizzazione dei servizi. I sindaci chiederanno efficienza, presenza, risultati. Il nostro obiettivo è il bene dei cittadini: ce la faremo».
Intanto, il Corpo è formato: 2 mila 700 ore di lezione, e, dall’autunno, stage anche in grandi città, a partire da Milano, perché «vogliamo che il nostro personale viva e partecipi al miglioramento del servizio».
Qualche numero. Più di 17 mila le sanzioni amministrative elevate nel 2014: 14 mila 35 per soste irregolari (15 mila 964 l’anno precedente e destinate a diminuire con l’introduzione del pagamento telematico), 70 per patenti scadute, 223 per velocità (187 nel 2013), 53 per mancata precedenza, 35 per semafori rossi, 42 per manovre pericolose, 82 per mancanza di cinture di sicurezza (79), 66 per uso di cellulare (56).
Nonostante questi numeri, gli introiti sono stati minori grazie alla facoltà di pagare entro 5 giorni con lo sconto del 30 per cento, «agevolazione colta nella stragrande maggioranza dei casi», e perché molti non pagano il dovuto (1,3 milioni di euro a credito, in bilancio).
Le patenti di guida ritirate sono state 97 (122 l’anno precedente), 34 le carte di circolazione (18), 36 le denunce per guida in stato di ebbrezza (30), 11 per omissione di soccorso o fuga (8), 20 per guida senza avere conseguito la patente (14). Davanti al telelaser sono “inciampati” 150 automobilisti (138), 30 all’etilometro, come l’anno prima.
Gli incidenti stradali rilevati sono stati 276, i controlli anagrafici 1.790; 442 le verifiche sulle attività commerciali, 227 le ispezioni sui rifiuti, 653 le violazioni ai regolamenti comunali. Funzionano l’unità antidegrado, in collaborazione con Gea, che presto verrà estesa anche a Roveredo in Piano, e le pattuglie in borghese nei parchi.
In apertura di cerimonia – tra i presenti il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, il senatore Lodovico Sonego e il vicario generale monsignor Basilio Danelon – il comandante aveva ricordato la figura di Demetrio Moras: «Un grande pordenonese, che ha onorato questa città e che l’ha fatta rispettare. Confido che Pordenone non si dimentichi di lui».
Al termine, tre encomi: menzione di merito al tenente Eliana Cesarin e al maresciallo Bruna Del Piero, lode al maresciallo capo Natalino Taiariol.
La chiosa. Essere al comando, vuol dire decidere. E qui, Arrigo Buranel ha citato Charles De Gaulle: «Io prendo delle decisioni. Forse non sono perfette, ma è meglio prendere decisioni imperfette che essere alla continua ricerca di decisioni perfette che non si troveranno mai».
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