Pontebbana “occupata” «La mobilità va cambiata»
PORDENONE. “L’Italia deve fare l’Italia”. E in questa Italia che sa fare della bellezza, della qualità della produzione rispettosa dell’ambiente, un valore aggiunto tale da essere competitiva sui mercati di tutto il mondo, per Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e responsabile green economy del Pd, la provincia di Pordenone ha un ruolo importante. Lo ha spiegato ieri al termine dei flash mob che hanno animato la Pontebbana a Porcia, Casarsa e Zoppola, assieme al collega Giorgio Zanin e alla candidata alle regionali Chiara Da Giau. Decine le persone che hanno attraversato l’arteria per sensibilizzare la popolazione su un concetto alternativo di mobilità.
«Pordenone ha degli elementi di forza. Come emerge da uno studio di Unioncamere, la provincia - ha sottolineato Realacci - è seconda in Italia per valore aggiunto prodotto dalla cultura (pari all’8 per cento) e per conseguente occupazione (8,6 per cento)». E per cultura Realacci intende la capacità di valorizzazione del territorio che è per esempio alla base del successo della viticoltura di oggi e dell’agroalimentare, ma anche la capacità di innovare investendo nelle energie green.
«Le imprese green nel mobile – ha spiegato – lo scorso anno erano il 23 per cento del totale e hanno esportato il doppio delle altre e creato il 38 per cento delle nuove occupazioni». Di queste aziende «7 mila 500 sono in Friuli Venezia Giulia e mille 856 in provincia di Pordenone (censite tra le imprese manifatturiere con più di un addetto). Ecco perché – è l’appello di Realacci – non bisogna credere a chi ci vende un’idea stracciona dell’economia. Qualità, bellezza, innovazione e coesione sociale permettono di costruire un’economia forte che arriva in tutti i mercati del mondo». Paese e Regioni, secondo il deputato Pd, devono sostenere questo sistema.
Le priorità? «Pagare i crediti alle imprese perché non è possibile che il 50 per cento delle aziende che falliscono abbia crediti con la pubblica amministrazione». E poi «sbloccare il patto di stabilità e riqualificare l’edilizia pubblica. Quello che sconcerta del terremoto dell’Aquila non è tanto la mancata previsione, quanto la bassa qualità degli edifici crollati». Altra priorità per Realacci è rivedere la mobilità – «anche le vostre strade lo dimostrano» – non puntando su grandi opere ma potenziando il trasporto pubblico, a partire dalla ferrovia. La bellezza e l’ambiente come motore della sostenibilità economica e sociale sono stati al centro anche dell’intervento di Da Giau.
«Siamo portati a pensare che l’ambiente sia un di più, di cui occuparsi quando le cose vanno bene. Invece l’ambiente non può essere una moda – ha detto la candidata – deve essere centrale per la politica».
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