Popolare di Vicenza, fondo rischi da 350 milioni: «Potrà aiutare i “beffati”»

Lo stanziamento inserito dalla banca nella semestrale di bilancio. Serracchiani: nuovo incontro dopo l’assemblea del 5 marzo e un referente in Fvg

UDINE. Una riunione piuttosto lunga, qualche attrito dialettico, la quantificazione del fondo rischi (350 milioni di euro) che potrebbe servire alla salvaguardia dei soci beffati e un paio di promesse strappate ai vertici dell’istituto di credito.

Questo, in sintesi, il risultato del vertice tra Regione, associazioni di consumatori e Banca Popolare di Vicenza, per fare il punto della situazione su quotazioni in Borsa e pendenze della vecchia gestione, svoltosi ieri pomeriggio a Udine.

La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha tenuto a precisare che «la Regione sarà garante per un nuovo incontro con le associazioni dopo l’assemblea del 5 marzo», in cui si deciderà il destino della banca, che il management vuole portare in Borsa dopo una ricapitalizzazione da 1,5 miliardi di euro.

Iorio: le azioni legali boomerang per i soci di BpVi

Il presidente dell’istituto Stefano Dolcetta e il direttore generale Francesco Iorio hanno aggiornato i rappresentanti di Federconsumatori, Adiconsum, Lega Consumatori, Adoc, Cittadinanzattiva in merito ai tre passaggi «indissolubili e vincolanti» a cui è chiamata la banca nei prossimi due mesi: la trasformazione in società per azioni, la quotazione in borsa e l’aumento di capitale, fissato in un miliardo e mezzo di euro.

La trasformazione in Spa è imposta dalla normativa, il maxi aumento di capitale ha come termine aprile.

«La prima scadenza importante è l’assemblea di marzo nella quale la banca dovrà trasformarsi e quotarsi: se quel passaggio, come tutti auspichiamo, avrà esito positivo, la Regione si fa sin da ora garante di riprendere l’iniziativa, chiedendo un nuovo incontro delle parti inteso a trovare soluzioni condivise, laddove possibile», ha reso noto Serracchiani.

La Regione ha inoltre richiesto ai vertici della banca di segnalare in Friuli Venezia Giulia un interlocutore legittimato a trattare per conto dell’istituto con quanti si rivolgono alla banca per ottenere chiarimenti e spiegazioni. «Su questo punto la risposta è stata assolutamente positiva», ha assicurato Serracchiani.

All’incontro hanno partecipato Barbara Puschiasis, Wanni Ferrari, Marco Missio e Gianni Zorzi per Federconsumatori; Giuseppe De Martino, Dino Pontisso e Enza Faraci per Adiconsum; Keti Muzica per Lega Consumatori e Andrea Plazzotta e Aldo Furlan per Cittadinanzattiva.

La presidente regionale di Federconsumatori Barbara Puschiasis ha sottolineato l’esigenza di discutere al più presto tempi e modi del protocollo di conciliazione.

Udine 29 gennaio 2016 Incontro Serracchiani con il presidente della banca pop di Vicenza Iorio. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 29 gennaio 2016 Incontro Serracchiani con il presidente della banca pop di Vicenza Iorio. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

«I vertici di BpVi - ha affermato l’avvocato Puschiasis - ci hanno chiesto fiducia, illustrandoci le mosse future. Noi abbiamo ribattuto che per avere fiducia devono darci tempi certi per i protocolli di conciliazione. C’è da tenere ben presente che, solo noi come Federconsumatori, abbiamo 3.500 pratiche in carico con richieste di risarcimenti. Apprezziamo l’impegno della presidente della Regione di ottenere un nuovo incontro dopo l’assemblea del 5 marzo e di avere un referente di BpVi sul territorio che abbia pieni poteri e su cui si possa fare affidamento. Dolcetta e Iorio ci hanno pure dichiarato che nella semestrale hanno accantonato 350 milioni di euro come fondo rischi che dovrebbero essere utilizzati per possibili risarcimenti a soci e risparmiatori, ma non sappiamo se sia una cifra congrua o meno. Da parte nostra l’azione di tutela dei cittadini continua, se ci saranno gli estremi porteremo avanti le cause».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:banche

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto