Porcia, il Grest diventa “laico”

La Giovanni Paolo II perde l’esclusiva sui fondi comunali. Via al bando per l’organizzazione
FOTO MISSINATO - GIOCHI BAMBINI
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PORCIA. L’associazione Giovanni Paolo II perde “l’esclusiva” sui fondi comunali per l’organizzazione dei centri estivi. Nell’ultimo biennio, il Comune ha concesso ai promotori del Grest parrocchiale un finanziamento diretto, con l’obiettivo di abbattere le rette d’iscrizione: non volendo allestire un punto verde auto-gestito, l’ente locale aveva ritenuto di sostenere l’iniziativa del gruppo della chiesa di San Giorgio.

Decisione, questa, che aveva fatto scaturire non poche polemiche tra chi, come l’ex consigliere Vanni Tissino (Sel), invocava la necessità di un’alternativa laica.

Della questione – costata all’allora esecutivo Turchet la menzione di “clericalata della settimana” da parte dell'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) di Roma –, Tissino interessava anche il prefetto. Il rappresentante territoriale del Governo, da parte sua, pur non bocciando l’operato dell’amministrazione invitava a eliminare la clausola che prevedeva l’adesione obbligatoria, per i partecipanti al Grest, all’associazione Giovanni Paolo II.

Polemiche che appartengono al passato, considerando che la giunta Gaiarin ha optato per un deciso cambio di passo, aprendo un bando di gara rivolto alle associazioni con sede legale a Porcia che abbiano intenzione di promuovere un centro estivo (per bimbi e ragazzi dai 3 ai 13 anni), purché in regola con le disposizioni regionali in materia.

«Abbiamo scelto di concedere contributi a tutte le associazioni di Porcia che intendano organizzare punti verdi – spiega l’assessore con delega all’Istruzione Roberto Calabretto –, compresa la Giovanni Paolo II, se lo vorrà, ma non esclusivamente a questa realtà. Mi riferisco ai sodalizi sportivi e ai gruppi culturali».

Lo scorso anno, il bilancio di previsione era stato approvato “in corsa” dalla neoeletta amministrazione Gaiarin, che non aveva avuto modo di mettervi granché mano. Ecco spiegato il perché la scorsa estate il bando non era partito.

Il tempo per presentare un progetto finanziabile (sino all’80% della spesa sostenuta dall'organizzatore) è il 15 giugno. A chi osserva che il bando è stato aperto tardi, Calabretto risponde: «È vero che un’iniziativa così non si improvvisa, ma riteniamo che gli interessati abbiano avuto tempo a sufficienza per organizzarsi».

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