Porcia, Tecnoplast fallita I 60 dipendenti sono salvi

PORCIA. Il tribunale di Pordenone presieduto da Lanfranco Tenaglia (Roberta Bolzoni giudice, Lucia Dall’Armellina giudice relatore) ha dichiarato il fallimento della Tecnoplast spa, storica azienda purliliese. Adunanza dei creditori per verifica dello stato passivo fissata per il 29 maggio, alle 10. La sentenza è stata depositata ieri in cancelleria.
È l’effetto delle difficoltà finanziarie su cui hanno inciso negli ultimi anni, oltre alla crisi economica globale, in particolare l’andamento instabile dei mercati dell’Est Europa, con un calo del fatturato al quale l’azienda ha cercato di far fronte puntando sempre di più su una produzione in grado di essere competitiva a livello internazionale in settori come automotive ed elettrodomestici. La buona notizia è che l’attività produttiva potrà comunque proseguire grazie all’inserimento del gruppo Locatelli attraverso un affitto che di fatto non comporterà un cambio di denominazione (Tecnoplast srl). E soprattutto, i 60 dipendenti sono tutti salvi ed è già allo studio un ulteriore consolidamento dell’attività produttiva e dello sviluppo, sempre all’insegna della continuità per quanto riguarda i settori. Resterà operativa anche la sede croata della Tecnoplast.
L’azienda fondata nel 1973 da Adelio Snidero in questi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo importante in particolare nello stampaggio delle materie plastiche per l’industria dell’elettrodomestico e dell’elettromeccanica. Grazie a una forte propensione per i mercati esteri, la Tecnoplast è diventata fornitrice di multinazionali del calibro di Siemens, Philips, Bosch ed Electrolux. Le prime difficoltà si erano manifestate nel 2012. L’azienda aveva all’epoca 75 dipendenti e due controllate in Croazia e Russia. Il fondatore Adelio Snidero aveva anche contratto un mutuo personale per recuperare liquidità e continuare a garantire pagamenti regolari ai lavoratori. Tornando alla procedura fallimentare, per la presentazione delle domande di insinuazione il termine perentorio è di 30 giorni prima dell’adunanza per l’esame dello stato passivo.
Ieri è stata depositata anche un’altra sentenza di fallimento per un’azienda della provincia di Pordenone. Si tratta della Marmeria Sacilese srl, con sede a Sacile in via Topaligo. Curatore è stato nominato Franco Curtarelli, con studio a Cordenons. L’adunanza dei creditori per la verificazione dello stato passivo è stata fissata per il 18 maggio, alle 9.15. Anche in questo caso per la presentazione delle domande di insinuazione il Tribunale ha assegnato ai creditori e ai terzi che vantino diritti reali o personali su cose in possesso della fallita il termine perentorio di 30 giorni prima dell’adunanza.
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