Pordenone, a scuola protocolli di sicurezza pronti e palestre trasformate in aule

PORDENONE. Protocolli di sicurezza anti contagio da Covid-19 pronti nelle 13 scuole superiori statali nel Friuli occidentale in vista dell’esame di Stato 2020: la fuga in avanti è avvenuta all’Itis Kennedy a Pordenone, dove la dirigente Laura Borin ha la planimetria pronta con sette ingressi e uscite.
«La scuola – spiega – è stata messa in sicurezza, abbiamo predisposto gli spazi per le sette commissioni d’esame con accessi diversi. Il Kennedy in via Interna si espande su 22 mila metri quadrati: sono quelli che consentono un distanziamento medio a prova di assembramenti».
Tra prove tecniche per il distanziamento e l’esempio da manuale, l’ammiraglia dell’istruzione tecnica ha trasformato la palestra in sede d’esame. «Non si lascia nulla – assicura Borin – al caso. Le commissioni si insedieranno il 15 giugno». Sono 66 nel Pordenonese con altrettanti presidenti esterni, circa 400 insegnanti interni e duemila maturandi da valutare.
«Aree separate garantite e la scuola non si ferma – continua Borin -. Stiamo progettando le visiere di protezione e abbiamo uno spruzzatore per la sanificazione nelle aule. Gli studenti nella didattica a distanza hanno progettato un tabellone segnapunti e segnatempo».
Le scuole si attrezzano nei bilanci alla voce acquisti: per mascherine, gel disinfettante e schermi protettivi da installare nelle segreterie. «Ogni istituto deve aprire il tavolo per approvare il protocollo sulla sicurezza – dicono i dirigenti – con sindacati, medico scolastico, rappresentanti della sicurezza».
La prima convocazione è stata quella dell’Isis “Il Tagliamento” di Spilimbergo: nel protocollo c’è il vademecum per evitare comportamenti a rischio di contagio da coronavirus durante l’esame: il distanziamento tra tutti, mascherine ai commissari (l’obbligo di mascherina per i maturandi sarà prima e dopo il colloquio) e sanificazione quotidiana degli spazi.
«L’esame di Stato costerà ai singoli istituti – lo conferma Giovanni Dalla Torre dirigente all’Isis Zanussi – circa seimila euro. In gel, mascherine, schermi in segreteria». Nel tecnico-professionale in via Molinari a Pordenone sono stati scelti gli spazi per le tre commissioni che esamineranno 110 candidati: laboratori e atrio-pianerottolo.
«Predisposto il piano sicurezza per l’esame di Stato in presenza nell’Isis Zanussi – Dalla Torre non perde tempo -. È garantita la distanza di quattro metri. I responsabili della sicurezza hanno definito l’applicazione delle linee nazionali del ministero dell’Istruzione, a cui ci atterremo».
Spazi a disposizione nei licei Leopardi-Majorana e Grigoletti che vantano palestre e laboratori ampi, ma il problema sarà quello del caldo: sconsigliati per sicurezza ventilatori e condizionatori accesi. «In tre sedi – ha segnalato la dirigente Teresa Tassan Viol – siamo in grado di garantire la sicurezza dei 320 candidati e delle commissioni. L’obiettivo è quello di una gestione senza assembramenti con accessi e uscite da scuola separate».
Stessi scenari al Grigoletti e nelle superiori periferiche e maturandi si allenano all’impatto con un esame di Stato che cambia il “clichè” tradizionali. I candidati fanno i conti con le ansie legate alla preparazione e alle prove d’esame e con il nemico invisibile che si chiama Covid-19.
«Il traguardo della maturità deve essere raggiunto con serenità – consiglia il dirigente Dalla Torre –. I commissari interni sono il fattore rassicurante, ma il consiglio ai candidati è sempre quello: di studiare con serietà anche se quest’anno la prova sarà diversa». —
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