Pordenone: addio Comina, l’ospedale resta dov’è

Nuovo padiglione e costi ridotti: Regione e Comune danno il via libera al progetto anticipato dal Messaggero Veneto

PORDENONE. Il dado è tratto. Il nuovo ospedale di Pordenone si farà in via Montereale. Ragioni economiche e di diversa pianificazione sanitaria spingono a ridurre i costi del progetto Tondo (270 milioni di euro) contraendo posti letto (da 550 a 450) e tagliando la compartecipazione dei privati nell’operazione. La strada della Comina è quindi definitivamente sbarrata.

La decisione è stata assunta nel vertice che ieri ha messo attorno allo stesso tavolo la presidente Debora Serracchiani (che aveva annunciato una decisione entro il mese), gli assessori Sergio Bolzonello, Paolo Panontin e Maria Sandra Telesca, i consiglieri regionali di centro-sinistra e il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti.

Un incontro che doveva rimanere riservato - una cortina fumogena era stata alzata nei giorni scorsi sulla data - in grado di sancire la cornice che verrà trasformata in un atto ufficiale probabilmente nella seduta di giunta regionale del 9 agosto. Mancano alcuni approfondimenti tecnici che la Serracchiani ha chiesto e che verranno effettuati nei prossimi giorni.

Dei quattro progetti che erano stati messi a confronto (piano Tondo in Comina, realizzazione nella stessa area ma con dimensioni ridotte, piano Illy del 2008 in via Montereale e variante aggiornata) è emersa quest’ultima con le caratteristiche sostanziali che il Messaggero Veneto aveva anticipato nei giorni scorsi. Il costo, incluso l’attrezzaggio, dovrebbe aggirarsi sui 180-200 milioni di euro e prevede la costruzione ex novo di un unico edificio verso il parcheggio di via Montereale al posto dei due iniziali del progetto Illy.

Si prevede l’abbattimento delle palazzine già dismesse verso nord, la conservazione del padiglione B per funzioni non di degenza (una delle ipotesi è quella di trasferirvi gli uffici dell’Ass risparmiando gli affitti pagati al Bronx), il miglioramento del padiglione C che ospita il pronto soccorso e la rianimazione e la salvaguardia dei padiglioni A e H con il mantenimento, a esempio, dell’intera radiologia. Il nuovo ingresso dell’ospedale verrebbe trasferito dalla parte del parcheggio di via Montereale.

Fermi restando i 150 milioni di euro di fondi regionali della programmazione pluriennale già alla base del progetto in Comina e aggiungendone in finanziaria altri 30 il project financing viene sostanzialmente cancellato o ridotto alla sola gestione calore come a Udine. A chiedere fermamente che non si utilizzi lo strumento della finanza di progetto o ci si ricorra solo per una quota assolutamente marginale dell’operazione sono stati soprattutto i consiglieri del Pd.

Una decisione che non soddisfa tutti - sono note le diversità di vedute espresse da Bolzonello ma anche dal sindaco Pedrotti - ma rientra nell’ambito dei confini posti dalla Serracchiani alla vigilia del voto di aprile, ovvero un nuovo ospedale che non deve mettere in discussione le strutture di rete di Spilimbergo e San Vito.

L’ufficializzazione dell’atto, col ritiro dell’accordo di programma sulla Comina, farà venire meno anche la consultazione referendaria già avviata.

Proprio nei giorni scorsi gli esponenti del comitato Salute pubblica bene comune avevano chiesto espressamente il ritiro della delibera della giunta Tondo che sanciva l’accordo di programma da parte della Serracchiani come segnale indiscutibile che quel progetto non sarebbe stato più attuato.

Da parte sua il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, aveva annunciato una petizione per sostenere il progetto della Comina e nel centro-destra già qualcuno fa notare che il ritorno in via Montereale si traduce in uno spreco dei soldi già spesi per il nuovo ospedale a nord della città.

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