Pordenone, alla Nidec scatta lo sciopero per dire no ai 157 esuberi

Tra le eccedenze 121 operai, deciso il blocco degli straordinari in alcuni reparti. Intanto il gruppo annuncia investimenti per 13 milioni in 5 anni

PORDENONE. I 409 lavoratori della Nidec Sole Motors di Pordenone hanno incrociato le braccia e proclamato il blocco degli straordinari in alcuni reparti, per protestare contro i 157 esuberi dichiarati, di cui 121 tra gli operai diretti, e per la proposta di cambio dei turni, avanzata dall'impresa in un’ottica di riduzione dei costi.

Una proposta che penalizzerà i dipendenti in primis sul fronte economico, ma anche dei diritti acquisiti. «Eccedenze inaccettabili – hanno commentato le Rsu –: dipendenti e organizzazioni sindacali sono contrari al piano di riorganizzazione che ci è stato presentato. Da qui la decisione di mettere in atto azioni di protesta».

Si è partiti giovedì sera con la prima mezz’ora di sciopero e si è proseguito ieri, quando le maestranze si sono anche riunite in assemblea. Dalla prossima settimana si valuterà il da farsi: i dipendenti si confronteranno per verificare se andare avanti con lo sciopero, in base pure al riscontro dell’azienda, da cui attendono di essere convocati.

Già confermato, invece, anche per la prossima settimana il blocco degli straordinari nelle aree produttive in cui si lavora maggiormente.

«Le eccedenze, secondo quanto prospettato da Nidec, non sono imminenti, in quanto il piano di riorganizzazione sarà portato a compimento entro un quinquennio, ma noi intendiamo da subito esprimere la nostra contrarietà – hanno rimarcato le Rsu –.

A pagare lo scotto maggiore saranno gli operai diretti: su 241, 121 rischiano il posto. In poche parole, uno su due. E la gran parte sono donne». Rispetto alla turnistica, Nidec ha proposto di modificare l’attuale organizzazione del lavoro, che contempla sei giorni su tre turni, con il cosiddetto “sei per sei per quattro”, ossia sei ore quotidiane per sei giorni su quattro turni.

«Un orario penalizzante da più punti di vista – hanno proseguito le Rsu –. Abbiamo avanzato una proposta alternativa: l’azienda all’inizio ha dimostrato disponibilità ad accogliere le nostre istanze, ma poi tutto è caduto nel vuoto. Come lavoratori e Rsu, ribadiamo la disponibilità al dialogo: c’è massima apertura per individuare una soluzione che possa soddisfare entrambe le parti».

Al momento, gli esuberi vengono gestiti attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali: a fine maggio, è stato siglato un accordo sulla cassa integrazione ordinaria sino ad agosto.

Al di là delle eccedenze, Nidec ha annunciato investimenti per 13 milioni nel prossimo quinquennio a Pordenone, procedendo lungo la strada avviata già nel 2013, che insiste su ammodernamento e rinnovamento in più ambiti, da prodotti a processi, da impianti a formazione e sicurezza.

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