Pordenone avrà il nuovo ospedale in sei anni I PROGETTI - FOTO

La presidente scioglie le riserve: fosse stato costruito in Comina quelli di rete avrebbero chiuso. Demoliti i padiglioni A e B, parcheggi in via Ungaresca. Pieno sostegno di Pedrotti

PORDENONE. Dopo il progetto Illy e il piano Tondo della Comina, la giunta Serracchiani volta pagina riportando i nuovi padiglioni in via Montereale con una soluzione che abbatte parte dell’esistente e realizza l’ospedale ex novo. Ieri la presidente, Debora Serracchiani, affiancata dagli assessori Maria Sandra Telesca e Paolo Panontin e dal sindaco, Claudio Pedrotti, ha annunciato il cambio di rotta, ovvero quella terza via, anticipata dal Messaggero Veneto, che introduce una novità assoluta: l’utilizzo dei magazzini comunali per realizzare i nuovi parcheggi.

L’area attuale di sosta, infatti, verrà occupata dai nuovi padiglioni che si estenderanno dall’ex caserma Martelli - confermata la localizzazione della cittadella della salute - fino al padiglione C verrà riconvertito a funzioni amministrative rispetto alle attuali di pronto soccorso ed emergenza, trasferite nei nuovi edifici.

Il piano prevede la salvaguardia dei laboratori (padiglione H, quello più a sud), della piastra tecnologica e dell’asilo nido, mentre saranno abbattuti il padiglione B e parte dell’A (probabilmente i corpi di fabbrica retrostanti).

Avrà un’unica piastra degenze, 460 posti letto (rispetto ai 550 del piano Tondo) e sarà realizzato in 6 anni (inclusi 18 mesi di progettazione). Il costo è di 200 milioni di euro (anche se le simulazioni arrivano fino a 210) tutto incluso, ovvero attrezzaggio, parcheggi e parco di 30 mila metri quadri. Ai fondi esistenti (150 milioni di euro) si aggiungeranno stanziamenti pluriennali, mutui o leasing. Nessun ricorso al project financing.

Il nuovo ospedale di Pordenone, ha detto la Serracchiani, si integra nella programmazione regionale, che ridurrà i posti letto anche a Udine e Trieste, e manterrà tutte le funzioni mediche attuali. «Una differenza sostanziale - ha affermato - rispetto all’ospedale in Comina che, con i suoi 550 posti, avrebbe portato a chiudere gli ospedali di rete».

L’intervento sarà gestito dalla direzione regionale, non più dall’Azienda ospedaliera, in un tavolo di concertazione col Comune.

«La soluzione trovata - ha dato il suo assenso Pedrotti - è di un ospedale del tutto nuovo, affiancato da una grande area verde e coerentemente servito da viabilità e parcheggi».

Informata la sua maggioranza, il sindaco non si attende sorprese soprattutto dal Fiume (favorevole alla Comina): «E’ una scelta positiva, ora lavoreremo passo dopo passo per migliorarla. Sono convinto che nel 2019 inaugureremo il nuovo ospedale».

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