Pordenone, beccato il finto invalido di viale Venezia

Zoppicava, ma era sano come un pesce: stampella sequestrata e denuncia a piede libero. Foglio di via, ma tornerà

PORDENONE. La differenza, nella vita, possono farla tante cose. La dignità, innanzitutto. La consapevolezza che, come non c’è vergogna nello stendere la mano, se si è poveri, c’è un limite morale che impone di non simulare, nè tantomeno sfruttare, la condizione di chi sta peggio di te. La differenza può farla anche, come è accaduto sabato mattina a Pordenone in viale Venezia, l’occhio di un carabiniere. Un militare a cui è bastato poco per capire che quel trentaduenne claudicante della stampella non aveva proprio bisogno.

E’ finita con una denuncia per abuso della credulità popolare, spiccata dai carabinieri dell’aliquota radiomobile di Pordenone, l’infelice recita del finto invalido. Un uomo senza fissa dimora e da sabato con un foglio di via dalla nostra città, dove persone così non ne servono perchè di poveri veri da aiutare già ce ne sono parecchi.

E se ci fosse una legge che consentisse di mettere il romeno, e quanti fanno lo stesso “mestiere”, a svolgere per qualche tempo il duro lavoro dei volontari, forse anche lui si renderebbe conto di come poter dare (il proprio contributo) alla stessa società da cui chiede di avere (soldi e soddisfazioni). E lascerebbe quella stampella, che ora gli hanno sequestrato, a chi ne ha bisogno.

Un altro tipo di truffa, un finto incidente stradale, è fallita a Valvasone. Un’anziana ha fatto allontanare un trentenne siciliano che la accusava di avergli urtato lo specchietto. Voleva spillarle soldi ma lei, che aveva appreso dai giornali l’esistenza di questo raggiro, si è difesa. I carabinieri hanno rintracciato l’uomo a Cordenons. Nei suoi confronti una denuncia e la speranza che ritrovi il coraggio di guardarsi in faccia, in quello specchietto.

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