Pordenone, due detenuti si sono diplomati in carcere
Due detenuti si sono diplomati all’interno della casa circondariale a Pordenone: i ragazzi del Castello hanno conquistato la licenza media.
Il progetto della scuola dietro le sbarre funziona. «E’ un altro successo dell’integrazione educativa che si attiva nel carcere cittadino – ha dichiarato Vanessa Pezzotto, diplomatasi nel liceo Leopardi-Majorana presentando una ricerca sui processi di recupero nel Castello –. Nella struttura in piazza della Motta ci sono percentuali di recupero sociale e culturale molto alte. Per esempio, i casi di recidiva del reato e ritorno in carcere sono l’80% nel Castello. Meno che in altre carceri italiane: la crisi di lavoro ha aumentato i casi ovunque».
In carcere per reati minori (come furti e spaccio), i due ragazzi neo diplomati hanno frequentato i corsi attivati dalla maestra che dal 2005 segue la mini classe di studenti.
«Un importante successo – ha detto dei diplomi il volontario Mario Sartor, che si occupa del club alcolisti in carcere –. Non si legano le persone ai reati commessi in passato: sarebbe sbagliato e anacronistico. I ragazzi che raggiungono un successo vanno considerati come persone nuove, sganciate da qualsiasi tipo di esperienza pregressa. E’ quello che vogliamo fare anche con gli ospiti della comunità Oasi».
Ci sono spazi limitati per la scuola in carcere: l’aveva segnalato anche l’ex dirigente dell’istruzione Annamaria Pinto. «I problemi sono quelli della rotazione degli studenti – era stata la valutazione di Pinto – nell’unico spazio nel Castello».
La maestra incaricata attulamente fa lezione e prepara i ragazzi che scontano una pena. Per loro l’esame per ottenere la licenza media può rivelarsi un traguardo con un valore extra. «La scuola è importante – ha detto Sartor –: dà l’opportunità a queste persone di riscattare il passato e di creare un futuro nuovo». (c.b.)
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