Pordenone, giudici di pace con una sede fuori norma
PORDENONE. La sede dei giudici di pace è fuori norma. Raffaele Vairo coordina il pool di giudici con la “mission” di ricomporre le liti in via Rivierasca e prende di petto la questione.
«La nostra sede non è sicura – dettaglia il caso del palazzone ex-asilo a Pordenone -. In caso di emergenza, mancano le vie di fuga». Il corridoio-budello è compresso tra le scale e la finestra aperta sul parcheggio multipiano. Dalle stanze (a rischio) alle carte.
«Manca il certificato di idoneità statica, necessario per svolgere l’attività in corso – per la sede della giustizia è un paradosso -. Il palazzo si riempie di gente, in particolare ogni mercoledì, per le udienze e si incrociano le dita sulla sorte positiva, ogni volta».
Finora, gli scongiuri hanno retto e l’emergenza non c’è stata. La rassegna vira alle altre “location” del palazzo, che ha l’affaccio sul Noncello.
«Ascensore e bagni insufficienti per accogliere i servizi dei disabili – in carrozzina non si entra e lo dice la prima occhiata oltre che il giudice Vairo -. Ogni anno fa un sopralluogo un ingegnere per l’esame dei piani e pone i rilievi: li abbiamo mandati al sindaco, pardon ai primi cittadini che si sono succeduti in 15 anni».
Lettere protocollate e firmate dai giudici di pace: senza esito. «E’ la peggiore sede del Friuli Venezia Giulia dal punto di vista della struttura – poi il servizio ai cittadini con grane in corso funziona con efficienza rilevano i giudici con Vairo -. La soluzione sulla sede diventerà urgente con la chiusura dei fori periferici di Maniago, Spilimbergo, San Vito e Portogruaro. Saranno concentrati a Pordenone gli archivi e una quindicina di giudici: servono spazi nuovi».
Il sindaco Claudio Pedrotti ha contattato le “toghe” e le proposte in esame per la sede alternativa sono state tre. «L’ex-caserma Ariete – ha scartato l’ipotesi Vairo – che, poi, è stata destinata alla Prefettura di Pordenone. Più interessante è la proposta dell’ex biblioteca in piazza della Motta. L’adeguamento sarà costoso, perché servono collegamenti in rete e lavori nei locali interni. Ma potrebbe essere l’ipotesi più adeguata, fatto salvo l’aggregazione della sede di Portogruaro che aumenterebbe il bisogno di spazi».
L’ultima possibilità è l’ex anagrafe comunale, in Corso Vittorio. «Una sede straordinaria, con un “appeal” museale – è stato conquistato dalla bellezza dei saloni antichi e dal restauro filologico Vairo -. Il problema è quello di ricavare uffici dagli spazi d’epoca. Se non si accorperà Portogruaro, la soluzione migliore potrebbe essere l’ex biblioteca».
Cercasi sede per 15 toghe che saranno concentrate in città. «A disposizione giorno e notte della Questura per decidere sui casi di espulsione degli extracomunitari». Nella sede di via Rivierasca potrebbe traslocare la polizia giudiziaria.
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