Pordenone, i ristoratori dichiarano guerra alle sagre
PORDENONE. La Fipe attacca le sagre, le Pro loco rispondono per le rime. Periodicamente l’argomento rispunta, sempre viziato da un deficit di conoscenza della normativa specifica, e forse sbaglia bersaglio. Il problema non sono le sagre «ma la crisi, che morde tutti».
Secondo la Fipe, Federazione dei pubblici esercizi, tassando le sagre dal primo luglio non sarebbe più necessario aumentare l’iva, deprimendo ulteriormente i consumi.
«Rimuovendo le esenzioni fiscali di cui beneficiano sagre, feste di partiti politici, circoli privati, circoli sportivi e quant’altro - sostiene la Federazione del pubblici esercizi - si potrebbero reperire risorse stimate in circa 5 miliardi di euro», evitando così di far salire l’Iva di un punto percentuale dal primo luglio. «Il mercato della somministrazione legata a questa offerta “parallela” - ancora Fipe Confcommercio - sviluppa un mercato di dimensioni stimate attorno al 15% rispetto a quello ufficiale. Rimuovere i privilegi di alcuni, può corrispondere a creare condizioni migliori per tutti gli altri e consentire la ripresa economica».
A replicare è Antonio Tesolin, vicepresidente del comitato regionale delle Pro loco del Friuli Venezia Giulia: «Non mi risulta ci siano agevolazioni fiscali riservate alle Pro loco a noi associate. Tutte pagano le tasse e rispettano le leggi dal punto di vista fiscale, sanitario e amministrativo. Per quel che riguarda specificatamente il fisco, il regime dipende dalle scelte che ogni impresa fa, valgono per le Pro loco come per ogni altra attività economica. Peraltro con la Fipe - prosegue Tesolin - il presidente regionale ed io avevamo iniziato un confronto per fare in modo che sempre di più le manifestazioni diventino un valore aggiunto per il territorio in cui si svolgono. Non a caso le feste organizzate dalle Pro loco si svolgono nei centri abitati risultando uno strumento di valorizzazione del commercio».
«Non so proprio - ribadisce Tesolin - a quali agevolazioni la Fipe faccia riferimento, ma so che le Pro loco si impegnano molto nella valorizzazione dei prodotti del territorio e, quindi, indirettamente la filiera dell’agroalimentare regionale. Per metodo cerchiamo modalità di collaborazione con gli esercenti che vogliano partecipare. Detto questo - conclude Tesolin - è vero che la crisi morde tutti, ma la modalità con cui affrontarla non può essere la contrapposizione bensì il fare sinergia, il lavorare e lottare insieme». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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