Pordenone, il consiglio affronta la prova del bilancio
PORDENONE. I numeri sono in regola, Pordenone è un Comune sano, ma il rendiconto che il consiglio comunale si appresta ad approvare apre la discussione su un tema non banale: come farà la città in prospettiva a garantire la tenuta dei conti?
Come farà a frenare un’evasione fiscale che aumenta e a mantenere un fondo di svalutazione crediti – ovvero un fondo che deve coprire le entrate che sono a bilancio solo sulla carta, ma che probabilmente non arriveranno – che ammonta a ben 3,7 milioni?
Come ha spiegato l’assessore al bilancio Renzo Mazzer, in commissione, l’evasione fiscale è in crescita e non tutto viene recuperato.
Se le multe non recuperate ammontano a 1,6 milioni (anche se nel fondo svalutazione crediti l’ammontare è di 1,3 milioni), il Comune – dati del 2014 – è in grado di recuperare il 48 per cento ma del rimanente, iscritto a ruolo, Equitalia recupera il 17 per cento, non di più.
Va un po’ meglio per i tributi inevasi (chi si chiami Tares o Tarsu) dove si arriva al 30 p 39 per cento. Ma i dati sembrano dire una volta di più che una riflessione su Equitalia il Comune – così come gli altri enti locali – dovrà farlo.
Oltre che approvare il rendiconto 2014, il consiglio comunale in programma stasera alle 18 è chiamato a ad approvare la variante urbanistica che riguarda il parco San Carlo e prevede la realizzazione di una centrale idroelettrica.
Un’altra delibera riguarda poi la convenzione del servizio di tesoreria del Comune per il prossimo anno.
All’ordine del giorno, poi, interrogazioni sui temi più diversi: dal consorzio universitario, alle telecamere in città (prima firmataria Picccin), al futuro delle circoscrizioni (D’Aniello).
Questa sera inoltre ci sarà la surroga della consigliera Maria Bonato (Pd), che ha presentato le dimissioni dal consiglio per ragioni personali. Al suo posto entrerà la neoeletta segretaria del circolo cittadino, Daniela Giust.
Il passaggio aiuterà la segreteria ad entrare più in stretta sinergia con l’attività amministrativa e anche con i potenziali alleati del Pd alle prossime elezioni. Un banco di prova, il consiglio, che non sarà semplice ma che forse facilità l’operazione di ricucitura che Giust è chiamata a fare all’interno del Partito democratico.
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