Pordenone, il giorno della Presidente Meloni: cambiano sosta e viabilità, politici divisi sulla visita

Loperfido (Fdi): mancanza di rispetto istituzionale. Il Bene comune: propaganda. Pirotta (Pd): io ci sarò. Salvador (La Civica): in questa provincia a quell’ora si lavora

Martina Milia

Visita istituzionale da una parte. Corteo antagonista dall’altra. Chi si vuole muovere in centro città oggi pomeriggio, anche solo per vedere la presidente del Consiglio Meloni entrare e uscire dal teatro, è bene si muova a piedi.

La viabilità e i parcheggi, come di prassi in eventi straordinari che prevedono un livello importante di misure di sicurezza, saranno stravolti. Dalle 14 alle 18 il centro della città sarà molto limitato a chi si sposti in automobile senza un pass.

L’area tra piazza Risorgimento, via Rivierasca e il teatro Verdi sarà soggetta a limiti legati all’evento al Verdi e ci sarà anche una zona di rispetto che taglierà in due piazza XX Settembre.

Dall’altra parte – piazzetta Cavour, corso Garibaldi, parte del ring – il corteo delle associazioni e delle forze antagoniste. Non mancheranno iniziative già previste da tempo per l’8 marzo: alle 14 sotto la loggia del municipio ritrovo dell’Anpi; alle 16 in via Mazzini ci sarà il flashmob della Cgil. Ma se i promotori parlano di giornata istituzionale, la visita della premier divide la politica.

«L’annunciata assenza di rappresentanti di parte della minoranza del Comune e della Regione all’incontro con il presidente Giorgia Meloni al teatro Verdi è una grave mancanza di rispetto istituzionale oltre che di stile – ha commentato il parlamentare Emanuele Loperfido, presidente di Fratelli d’Italia Pordenone. «Palesa la mancanza di riconoscimento delle istituzioni, base di ogni forma di amministrazione e organizzazione.

Non si può riconoscere l’istituzione, di cui tutti facciamo parte, solo se la propria squadra ne è alla guida. Si dimentica che tutti, assumendo l’impegno istituzionale, giuriamo sulla Costituzione».

La presidente Meloni «viene a Pordenone come premier, e non come leader del partito». Loperfido bacchetta anche le associazioni «alcune – chissà – magari nate nelle ultime ore, che nell’affollarsi a voler manifestare svelano la propria natura sinistra e di oppositrici a prescindere». Irene Pirotta, consigliera del Pd, fa sapere:«Io sarò al Verdi. Non si può fare di tutta l’erba un fascio.

Il senso istituzionale e il rispetto delle cariche è una questione che dovrebbe essere bipartisan».

Netto il Bene comune: «Onorevole non siamo “incapaci di riconoscimento” come lei vorrebbe. La presidente Meloni verrebbe proprio a Pordenone per firmare un accordo con la Regione? Ma ci faccia un piacere, perché non firmare nella sede della Regione a Trieste? Tutti i palazzi triestini sono già occupati? (...) La premier sarà a Pordenone per “battere una pacca” sulla spalla di Alessandro Ciriani, per “battezzare” la candidatura alle europee!».

Marco Salvador (La Civica): «Invito l’onorevole, consigliere comunale e segretario provinciale di Fdi Loperfido a non polemizzare contro le opposizioni che non presenzieranno all’incontro, noi friulani alle 14.15 di venerdì generalmente siamo impegnati a lavorare. Mi permetto di dare un consiglio: invece di portare Meloni a teatro, con Fedriga vadano all’Electrolux dove operai e impiegati rischiano di perdere il posto di lavoro». 

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