Pordenone, intossicati dopo la cena al ristorante con riso e sushi

PORDENONE. Una mezza dozzina di adolescenti pordenonesi ha cominciato a sentirsi male fra sabato notte e domenica. C’è chi ha fatto l’alba vomitando in bagno. Tutti avevano cenato venerdì al ristorante di cucina orientale in piazza XX Settembre, in due tavolate distinte.
Sushi di salmone e involtini di riso. La coincidenza ha fatto scattare subito da parte dell’Azienda per l’assistenza sanitaria il protocollo per le tossinfezioni alimentari.
I tecnici del servizio di igiene degli alimenti e nutrizione, coordinato dal responsabile Fabio De Battisti, hanno effettuato due ispezioni, domenica e lunedì. Sono stati prelevati vari campioni di alimenti, dal riso al salmone (questi ultimi prelievi sono stati effettuati dai veterinari). Non tutti coloro che sono stati male hanno mangiato, infatti, il pesce, diversamente dal riso.
Al momento, però, non è possibile stabilire una correlazione fra il malessere e la cena al ristorante (che difatti prosegue la propria attività e non ha subito alcuna sanzione).
Soltanto gli esiti delle analisi sui campioni alimentari potranno dare una risposta. In particolare i tecnici dell’Aas cercheranno nei campioni la presenza, o meno, di eventuali batteri. Sono tre le tipologie di colture per le quali sarà effettuata l’indagine nei cibi: bacillus subtilis, escherichia coli, staffilococco.
Fra tre o quattro giorni si avrà il responso. Al ristorante si respirano fiducia e ottimismo: il titolare è certo che la causa del malessere accusato dai ragazzi sia da attribuire ad altre cause e non agli alimenti somministrati nel suo locale.
A seconda del verdetto, si profilano due scenari. Se nei campioni di cibo non sarà trovato un riscontro rispetto ai sintomi accusati dai ragazzi, il caso si sgonfierà subito. Se, viceversa, l’indagine dovesse condurre a risultati positivi, scatterebbero le conseguenze penali e amministrative.
Come comportarsi in caso di una sospetta intossicazione alimentare? Il responsabile del servizio di sicurezza, igiene degli alimenti e nutrizione De Battisti fornisce il vademecum. «Raccomandiamo – spiega De Battisti – di telefonare subito al 118 anche in caso di dubbio.
È reperibile infatti ogni giorno, compreso il fine settimana, un tecnico di riferimento in materia di sicurezza alimentare, che può essere contattato tramite il 118. Prima ci si muove, meglio è. Il pronto soccorso ci segnala casi sospetti di intossicazione alimentare. Ma anche i cittadini possono avvisarci.
Una volta acquisite le prime informazioni, scattano subito i controlli. Si attiva il protocollo per la tossinfezione alimentare, che prevede varie fasi: prima l’ispezione per individuare modalità scorrette di gestione e conservazione degli alimenti, poi i prelievi di campioni. La segnalazione tempestiva è fondamentale anche per acquisire i residui degli ingredienti sospetti».
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