Pordenone: notte bianca sul fiume, un sogno possibile

Le associazioni aprono, Pedrotti punta sui giovani. E Ciriani sulla movida: «Anticipiamola. Al Verdi spettacoli dalle 19»
FOTO MISSINATO - REMO ANZOVINO SUL NONCELLO
FOTO MISSINATO - REMO ANZOVINO SUL NONCELLO

PORDENONE. Udine la organizza, anche a fronte di tagli consistenti al bilancio e lo fa con l’aiuto di tutti. E lo fa in pieno centro storico con spettacoli e musica fino alle 2 di notte. Pordenone ha sperimentato il potenziale del lungofiume – con una festa sulla Rivierasca benedetta anche dai residenti del centro storico, che hanno potuto respirare per un po’ –, ma fa fatica a osare.

Le associazioni aprono. Il tema della notte bianca, o comunque di una festa estiva sulla Rivierasca piace alle associazioni, ma è naturale che da sole certo non possono andare avanti.

«Sarebbe una bella idea – dice il presidente della Pro Pordenone, Giuseppe Pedicini –, noi saremmo disponibili a collaborare come abbiamo sempre fatto. E’ chiaro che le associazioni fanno quello che sanno fare».

Apre anche Sei di Pordenone se. «Siamo disponibili a ragionare e dare un contributo di idee, i volontari hanno dimostrato molta generosità. E’ chiaro però che se si organizzano eventi servono anche risorse e allora bisogna capire chi le mette». Anche perché le associazioni stanno dando molto. Sei di Pordenone se, per esempio, organizza una festa per l’Italia Baja a partire dalle 17.30-18 in fiera. Prima incontro coi campioni, alle 20 esibizione do Parkour e alle 21 concerto della Dr Pepper’s Band.

L’esempio di Udine. Il capoluogo friulano è riuscito a mettere assieme amministrazione comunale, commercianti e associazioni per la notte bianca del 4 luglio. Senza gli operatori del centro è chiaro che difficilmente l’operazione riuscirebbe.

Ma qui si innesca l’eterno dibattito sul fatto che molti commercianti del centro storico considerano ogni manifestazione extra corsi dannosa. Eppure Udine si è ispirata alla festa del Nonsel di Pordenone visto che aprirà la sua manifestazione la mattina alle 7.30 con il concerto di Remo Anzovino.

Pedrotti. «Una notte bianca non finisce alle 2 ma alle 6 di mattina con le brioche per colazione – scherza il sindaco Claudio Pedrotti –. Non so se quella di Udine, a cui faccio i migliori auguri, sia la formula vincente. Io ho l’idea di costruire un evento entro la fine dell’estate che possa interessare il lungofiume e che vorrei costruire con i giovani. Diciamo persone attorno ai 30 anni, che possano darci un altro punto di vista sulla città».

Controcorrente. Chi ha un’idea completamente diversa da quella di animare il centro fino a tarda notte è Alessandro Ciriani che, in un post su Facebook, ha lanciato una contro proposta.

«Non credo che ampliare l'orario di apertura dei locali e della musica fino all’una di notte o più comporti un aumento della gente in città. Sarebbe un buon vantaggio per quelli a cui piace tirare tardi (e va benissimo) ma non attirerebbe torme di persone».

Ecco perché Ciriani propone di ravvivare la città «prima della notte per permettere a tutti di stare in centro, mangiare o bere qualcosa, ascoltare musica o assistere a qualche spettacolo».

Spettacoli prima. La movida, che non esiste, va creata e anticipata non spinta più avanti nella notte. Un esempio tra i tanti? Possibile non anticipare alcuni spettacoli del Verdi alle 19 in modo che alle 21 il pubblico possa uscire e trovare una città fruibile invece di un cimitero.

Non mi si dica che la gente lavora perché non occorre anticipare tutti gli eventi e, comunque, questa pratica è diffusa in moltissime altre città. Infine, si mettano in moto le energie culturali della città senza tanto casino e improvvisazione. Ci sono due tre "mostri" di organizzazione a cui andava delegata la realizzazione di un calendario di eventi low cost ma high profile». Intanto si continua a parlare e l’estate è già iniziata.

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