Pordenone, Basso vara la giunta a nove senza aspettare i partiti: Piccin vice sindaco, i volti nuovi sono Tropeano e Badanai
Il neo eletto sindaco tira dritto: «La campagna elettorale è stata lunga, c’è bisogno di iniziare a lavorare». Verso le dimissioni degli assessori per fare entrare altri nove consiglieri. Ribetti sarà presidente

Ha ascoltato tutti, ma poi ha deciso lui, puntando più sulla fiducia personale verso i propri compagni di viaggio che sulla grammatica politica. Con l’avvallo dei piani alti dei partiti e con alle spalle la piena copertura di Fratelli d’Italia, Alessandro Basso ha varato la sua giunta alle 18 di venerdì santo. Non senza passione e non senza conseguenze, probabilmente, ma l’ha fatto senza paura. «Mi è stato possibile fare la giunta velocemente perché tutti gli assessori, per ragioni diverse, sono persone che conosco già. Non ho avuto bisogno di studiare i curricula. Ringrazio perché tutti hanno capito che in questa fase è necessario che alcuni avessero un pezzo in più o un pezzo in meno, per lavorare tutti bene. La campagna è stata lunga ora c’è bisogno di mettersi subito a lavorare».
Discontinuità
Il modus operandi segna una discontinuità rispetto al metodo di Alessandro Ciriani. Se l’ex primo cittadino nel 2016 pazientò e attese i tempi e le richieste dei partiti – tanto da distribuire due assessori a testa, sacrificando la propria lista – questa volta Basso è stato uomo di partito, favorendo la richiesta di tre assessori e del presidente del consiglio avanzata da Fratelli d’Italia, di cui è espressione, e blindando la sua lista civica con altri due e un consigliere delegato. Nelle altre forze ha scelto le persone a lui più gradite.
Rispetto alla decisione di un assessore in più – l’esecutivo passa da otto a nove, con relativi costi –, nessun imbarazzo: «La legge regionale lo consente dando autonomia dell’ente. E visto che abbiamo un assessore che si occuperà squisitamente della capitale della cultura, una unità in più è necessaria». I nove assessori «si dimetteranno per far entrare altri consiglieri».
Fratelli d’italia
Il partito di Giorgia Meloni fa cappotto: oltre al sindaco ottiene tre assessori e il presidente del consiglio. Confermata la triplice: Alberto Parigi, che ha tutto il pacchetto cultura, grandi eventi “Capitale 2027” e acquista il turismo. In cambio lascia tutta la parte dell’istruzione e delle politiche giovanili. Elena Ceolin mantiene la sicurezza, ma deve rinunciare al bilancio – che va al sindaco assieme a partecipate e grandi opere – e al commercio. In cambio prende le politiche sportive e l’impiantistica sportiva e tutto l’associazionismo.
Walter De Bortoli ottiene la riconferma in giunta – che prima del voto veniva esclusa – e mantiene i servizi demografici, gli affari generali e legali, i cimiteri e lo stato di avanzamento del programma. Il partito proporrà Francesco Ribetti presidente del consiglio. Sarà introdotta una indennità, come già previsto nei Comuni capoluogo.
Lega e Forza Italia
La Lega ottiene un solo posto, ma che posto. Mara Piccin, oltre al ruolo di vice, porta a casa le opere pubbliche (in via esclusiva), la delega ai quartieri, le politiche di sviluppo economico e quelle di area vasta – che prevedono dunque relazioni con gli altri Comuni e gli enti sovraordinati – i rapporti con il consiglio comunale. Di contro Fi ha un solo assessore, Guglielmina Cucci, che mantiene parzialmente le deleghe precedenti: pari opportunità e politiche sociali, ma queste ultime svuotate della parte innovativa. Al partito potrebbe arrivare un consigliere delegato.
Le civiche
Pn cambia-lista Ciriani, pur essendo la seconda forza politica alle urne si deve accontentare. Confermata Lidia Diomede (urbanistica, mobilità, cantieri Pnrr e politiche abitative) e rafforzato Mattia Tirelli, che ottiene anche innovazione e la digitalizzazione, oltre ad ambiente, protezione civile, energia.
Pn civica incassa il pacchetto dell’istruzione, formazione e università e le politiche innovative del sociale, che vanno a Pietro Tropeano; a Emilio Badanai Scalzotto: commercio, artigianato e o sviluppo delle farmacie. Sigillo con la delega al benessere animale per Alessandra Marchi.
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