Pordenone prima città con l’anagrafe felina

In arrivo il microchip per i gatti. Inaugurato il “cat hospice” di via Montini, a cui hanno lavorato anche i militari della Base
Pordenone potrà essere la prima città in Italia dotata di anagrafe felina: in questo modo ogni felino potrà essere identificato attraverso un microchip (così come già da anni avviene per i cani) e si potrà ricondurre al proprio padrone il gatto smarrito o determinare quali gatti appartengono a una colonia e quali sono i nuovi arrivati. La notizia è stata data dall’assessore Stefania Boltin a margine dell’inaugurazione del “cat hospice” di via Montini (laterale di via Mestre), un’area recintata e attrezzata per ospitare i gatti della colonia della zona. Quello inaugurato ieri è il secondo “cat hospice” dopo quello inaugurato alcuni mesi fa nella zona del centro Glorialanza.


A Pordenone i gatti randagi sono stimati in almeno un migliaio, dislocati in 104 colonie censite e quattro in fase di riconoscimento. La colonia di via Montini, gestita dalla referente Thananon Srichompoo, è formata da dieci gatti ed è chiusa, ovvero tutti gli animali sono stati sterilizzati. Non è così dappertutto: i gatti non sterilizzati sono stimati tra il 25 e il 30 per cento.


«Stiamo preparando un secondo censimento, dopo quello del 2014 – ha spiegato Guido Iemmi della Lav, associazione che ha proposto il progetto del cat hospice e che il Comune ha sposato –. È necessario avere chiara la dimensione del fenomeno, in quanto l’abbandono dei gatti è frequente».


Il “cat hospice” è costituito da un’area recintata entro la quale ci sono un paio di tettoie dove collocare il cibo nelle ciotole e permettere ai gatti di riposare: i lavori sono stati eseguiti dai militari americani del 31° Fighter Wings di Aviano, su idea dell’assessore Eligio Grizzo e il coordinamento di Gaspare Momesso. «L’obiettivo dei “cat hospice” – ha concluso Boltin – è di garantire il decoro, delimitando l’area ed evitando che ciotole con cibo possano essere dappertutto, con conseguenti proteste dei cittadini».


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