Pordenone, processo con effetto Cartabia: si patteggia anche sulla patente

Applicata la possibilità, prevista dalla riforma, di concordare le pene accessorie. Dieci mesi (sospesi) per omicidio stradale e sei mesi senza titolo di guida

Il tribunale di Pordenone
Il tribunale di Pordenone

Gli effetti della Riforma Cartabia sono ormai realtà anche a Pordenone. E sono tutt’altro che tecnicismi. Lo dimostra il patteggiamento sancito di fronte al giudice per l’udienza preliminare Piera Binotto e che ha visto un 64enne accusato di omicidio stradale per un incidente avvenuto due anni fa a Pordenone concordare non solo la pena – 10 mesi, pena sospesa – ma anche la sospensione della patente di guida per un totale di sei mesi.

Un effetto proprio della Riforma Cartabia che permette ad accusa e difesa – in questo caso il pubblico ministero Monica Carraturo e l’avvocato Fabio Gasparini – non solo di concordare la pena relativa al reato contestato, ma anche quella accessoria che, nel caso di omicidio stradale, spesso ricade sulla patente di guida.


Che cosa è successo

L’incidente risale all’estate del 2022: il 4 agosto un pensionato pordenonese era rimasto coinvolto in un incidente stradale in viale Venezia. Il suo scooter si era scontrato con un furgone durante una manovra di svolta. L’incidente non era sembrato in un primo momento particolarmente grave, tanto che i medici avevano considerato il pensionato – una persona dinamica, con un passato da militare – guaribile in 30 giorni. Invece un mese dopo era morto. La Procura di Pordenone ne aveva chiesto l’autopsia nell’ambito di un’indagine per omicidio stradale per fare chiarezza sulle cause del decesso e sulla responsabilità dell’autista. Responsabilità che, secondo la difesa, era in parte attenuata.

Prima che un giudice potesse stabilire se ci sia stata o meno colpa, accusa e difesa sono arrivate a un accordo sfociato nell’istanza di patteggiamento. Rispetto alla pena iniziale, di base 2 anni e 6 mesi di reclusione, quella concordata è di 10 mesi (con sospensione condizionale) sulla base di attenuanti specifiche e generiche e del risarcimento erogato.

La novità giuridica risiede però nel patteggiamento anche della pena accessoria: la sospensione della patente. In passato, infatti, era il giudice a prendere una decisione sulle pene accessorie anche in caso di accordo tra le parti. La Cartabia ha però reso possibile discutere di questo aspetto in sede di patteggiamento e così è stato per il caso preso in esame ieri a Pordenone: la patente di guida era già stata sospesa dalla Prefettura di Pordenone per il medesimo periodo e il Giudice di pace si era poi espresso per la restituzione del titolo dopo due mesi. Nell’istanza di patteggiamento è quindi entrata anche la voce relativa alla patente di guida, per la quale si è concordata una sospensione di sei mesi. 

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