Pordenone torna a essere città delle rondini

Invertita la tendenza, i numeri sono aumentati. Ma i cantieri per i lavori sui palazzi storici ne hanno “sfrattate” alcune

PORDENONE. Più rondini e meno balestrucci: il censimento 2018 a Pordenone diventa social e si allarga alle rondini montane. Domenica 10 giugno, al sorgere del sole, la conta dei nidi, in centro città, è stata aggiornata sulla piattaforma digitale Ornitho. it.

Numeri in crescita monitorati dall’ornitologo Gianluigi Taiariol con i volontari Lac-Lav Alessandro Sperotto, Guido Iemmi e le funzionarie del Comune, che sostiene il progetto rondini perché funzionano come indicatore biologico della qualità dell’ambiente.

Rifugi insoliti, per rondini e balestrucci, talvolta, in centro storico. Non solo anfratti sotto i portici, ma anche un semplice sostegno di una lampada può diventare una “casa”. E la fame dei piccoli si desume da questa fotografia
Rifugi insoliti, per rondini e balestrucci, talvolta, in centro storico. Non solo anfratti sotto i portici, ma anche un semplice sostegno di una lampada può diventare una “casa”. E la fame dei piccoli si desume da questa fotografia

Oltre 4 mila “birdwatchers” italiani e associazioni inseriscono milioni di dati su Ornitho. it. L’obiettivo è creare Atlanti degli uccelli che nidificano e “salvare” le rondini o altre specie sparite dal radar ambientale.

I numeri. Censiti, in Corso Vittorio e strade a raggiera, via Roma, via Battisti fino al tribunale, 46 nidi di rondine, 3 di specie montana, 5 balestrucci. Nel 2014 erano attivi 39 nidi di rondine, 2 montane e 13 balestrucci. Due anni fa erano 31 di rondine, 3 montane, 8 balestrucci e nel 2017 41 di rondine, 2 montane e 5 balestrucci.

Il birdwatching appassiona migliaia di persone anche in Italia. E le rondini, al sorgere del sole, sono un soggetto gradevole da fotografare. Ieri ne hanno offerto una testimonianza le persone che hanno partecipato al censimento a Pordenone
Il birdwatching appassiona migliaia di persone anche in Italia. E le rondini, al sorgere del sole, sono un soggetto gradevole da fotografare. Ieri ne hanno offerto una testimonianza le persone che hanno partecipato al censimento a Pordenone

La stima sostenibile monitorata nell’area urbana si attesta su un totale di oltre 350 rondini tra adulti e nuovi nati. Due covate di media a stagione e da tre a quattro uova in ogni nido.

«Il fattore evidente è il progressivo spostamento dei nidi dall’area intorno al Duomo – ha confermato l’ornitologo Taiariol – verso i portici del Corso». I cantieri di riqualificazione dei palazzi d’epoca hanno “sfrattato” tanti nidi, negli anni.

Immagine simbolo sotto i portici
Immagine simbolo sotto i portici

I balestrucci amano nidificare in viale Martelli, via Roma, via Cesare Battisti. Inattivi e senza inquilini, invece, tre nidi censiti in anni precedenti parcheggio nel multipiano Tavan. Un altro polo decentrato di nidi è in via Cavallotti.

I flussi. Pordenone capitale delle rondini, come Sacile, grazie anche al fiume. «Da una prima verifica – ha valutato Sperotto – Pordenone è ancora una città delle rondini».

La proposta è di accendere una webcam su un nido “storico” di rondine per creare un progetto didattico di osservazione a distanza degli inquilini stagionali. Il calo di presenze delle rondini, del 19% e del 25% dei balestrucci nel 2014, è superato.

I nidi sono in leggero aumento e la stessa tendenza era stata registrata a Sacile un anno fa. Il punto di forza è il plancton aereo che creano i moscerini vicino ai corsi d’acqua: sono il menù preferito delle rondini. «I fiumi Noncello a Pordenone – ha indicato Taiariol – e Livenza a Sacile sono una ricchezza».

Il valore. Le rondini fanno la differenza dal punto di vista della biodiversità urbana e per la qualità della vita umana. Le “hirundo rustica” e i balestrucci “delichon urbicum” sono migratori che passano l’inverno nell’Africa sub-sahariana e tornano a nidificare a Pordenone e Sacile, in primavera.

Il calo demografico delle rondini in Italia ha ragioni chiare: erano legate agli ambienti rurali (il balestruccio a quelli urbani) e, sparite le stalle, si stanno avvicinando ai centri urbani. Nelle aree periferiche e incuneandosi nel tessuto a forte antropizzazione.

Il loro ruolo ecologico? «Si alimentano d’insetti che catturano in volo, con un comportamento da veri filtratori aerei – hanno spiegato i naturalisti –. Durante l’allevamento dei piccoli il numero degli insetti catturati, tra cui molte specie dannose per le nostre attività, è impressionante, arrivando fino a molte migliaia d’individui al giorno per nido». Chi distrugge i nidi, inoltre, commette un reato.

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