Pordenone, tornelli e codici di sicurezza a scuola: perchè no

Il fronte dei contrari va dal Percoto al Malignani di Udine: «Sistema poco funzionale e troppo costoso»

UDINE. Il fronte del no al controllo degli ingressi appena messo piede a scuola, è vario e composito. Ma complessivamente si riassume in uno strumento: il registro elettronico. Introdotto nel mondo dell’istruzione già da qualche tempo, è diventato obbligatorio a partire da questo anno scolastico.

Ecco perché la dirigente dell’Isis Percoto, Gabriella Zanocco, si dice da subito contraria ai tornelli: «Abbiamo già il registro elettronico che verifica in tempo reale le presenze in classe – sottolinea Zanocco –. C’è poi da considerare il costo significativo che comporta acquistare, montare e manutenere uno strumento come i tornelli o anche un semplice lettore di badge».

Sono parecchio cambiati i tempi dal vecchio registro di carta, che veniva passato come un testimone da insegnante a insegnante. Ora in classe c’è un computer o un tablet dove i prof aggiornano l’andamento di ciascuno studente.

Il ministero ha previsto che qualora la scuola non sia in grado di mettere a disposizione un supporto informatico, gli insegnanti procederanno con uno strumento di loro proprietà che si colleghi alla rete, quindi anche con uno smartphone.

In via Leicht c’è un personal computer in ogni classe. «Il registro elettronico ci consente una registrazione immediata delle presenze – prosegue Zanocco –. Già alle 8 e 15 minuti se un genitore vuole verificare la presenza in classe del proprio figlio o della propria figlia, può farlo. Vede anche i voti, gli ingressi in ritardo e le uscite anticipate.

Ovviamente l’accesso è personale e protetto da una password. L’intero registro è online, esiste nel sito della scuola una sezione chiamata “Classe viva” dove i genitori entrano tramite una password e si apre la schermata dell’allievo.

Tutti i dati sono in tempo reale. Un sistema molto completo che il Percoto ha già adottato ormai da cinque anni». Consente anche di prenotare i colloqui con gli insegnanti con un evidente risparmio di tempo per mamme e papà.

Al liceo scientifico Copernico la sperimentazione dei tornelli, avviata qualche anno fa dall’allora dirigente Andrea Carletti (nella foto), è stata abbandonata. «Purtroppo il sistema non era più funzionale – dice l’attuale preside, Marina Bosari –. Adesso c’è il registro elettronico che consente di avere tutti i dati dei ragazzi con un semplice appello in classe.

Avremmo voluto riutilizzare i totem per la lettura dei badge che sono presenti all’ingresso dell’istituto, ma il software presente non è compatibile con il registro elettronico e al momento consente una lettura delle presenze soltanto alla fine del quadrimestre.

E modificare quel programma si sarebbe rivelato troppo costoso». E anche lo stesso Carletti, oggi preside dell’Isis Malignani, ha dubbi sull’utilità dei tornelli.

«Un sistema che può andare bene per certi ambienti, per un’altra scuola può non essere determinante. Utile perché insegna ai ragazzi a usare un criterio, non determinante perché c’è sempre chi riesce a farla franca – precisa Carletti –.

L’avvento del registro elettronico ha messo parecchio in riga i ragazzi e abbiamo dato una stretta anche sui permessi di entrata in ritardo perché verifichiamo i motivi, così con le uscite anticipate per cui sono sempre coinvolti i genitori se i ragazzi sono minorenni. Insomma, non c’è più disponibilità a lasciare troppo margine».

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