Pordenone, tra il sindaco e la madre di Teresa è gelo

Il caso dei fidanzati uccisi. Lui: «Noi omertosi? Non andrò alla fiaccolata». Lei: «Gli abbiamo scritto, non ci ha risposto né ricevuti»

PORDENONE. «Abbiamo scritto al sindaco Claudio Pedrotti e abbiamo telefonato in municipio più volte, ma abbiamo sempre trovato un muro».

A parlare, stavolta, in diretta su Telepordenone, è la madre di Teresa Costanza, Carmelina. Al telefono, a quanto raccontano i genitori dell’assicuratrice trentenne, giustiziata il 17 marzo scorso, con il suo fidanzato Trifone nel parcheggio del palasport, Pedrotti si sarebbe sempre negato.

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Pedrotti ha annunciato che non parteciperà alla fiaccolata pordenonese in memoria dei fidanzati uccisi sabato 4 luglio, per sottolineare che Pordenone non è una città omertosa o indifferente.

«Spiace molto – ha osservato, con la voce incrinata Carmelina Costanza – come madre di una figlia barbaramente uccisa che il sindaco della città dove Teresa ha perso la vita si esprima in questi termini».

Sabato 4 luglio le candele illumineranno le vie di tre città: Pordenone, dove la giovane coppia conviveva da maggio, Favara, dove Teresa è nata e cresciuta, e Zelo di Buon Persico, dove vive ora la famiglia Costanza.

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I genitori di Teresa precisano di non aver mai accusato i pordenonesi di omertà e indifferenza e che quelle parole, che pur campeggiano nel volantino, sono un semplice invito rivolto ai soli testimoni oculari che quella sera si sono ritrovati sul luogo del delitto.

«Ringraziamo – dice Carmelina – i pordenonesi, sono stati solidali con noi quando abbiamo distribuito i volantini nei giorni scorsi. Abbiamo cercato un contatto con il sindaco per settimane, per chiedere la sua collaborazione nell’organizzare la fiaccolata e non abbiamo mai ricevuto una risposta né un appuntamento. Gli abbiamo scritto anche una mail con la pec».

E sull’obiettivo della fiaccolata, la madre della brillante assicuratrice ribadisce: «Noi vogliamo semplicemente sensibilizzare le persone, non intendevamo offendere nessuno. Per noi Pordenone non è solamente la città in cui nostra figlia è morta, è anche la città dell’amore, quella in cui ha trovato la felicità con Trifone. Teresa era felicissima di vivere qui».

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