Pordenone vista dagli studenti, ecco i progetti dei giovani per la città del futuro
PORDENONE. La città del futuro prende forma nei progetti dei giovani studenti della provincia di Pordenone. Un concentrato di inventiva e originalità, uno scenario nel quale la fantasia si coniuga con la valenza pratica, lasciando affiorare anche una spiccata sensibilità ambientale.
Ecco il quadro che emerge dal concorso “Giovani imprenditori Pordenone awards 2015” inserito in Stars, iniziativa nata per avvicinare scuola e impresa ideata dal Gruppo giovani imprenditori di Unindustria con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale.
Una vera e propria fucina di idee: il lavoro di 106 studenti degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado che, aiutati da 24 docenti, hanno presentato qualcosa come 41 progetti, frutto del percorso annuale di studi e della collaborazione con le aziende che hanno dato la loro disponibilità ad affiancare i giovani.
E proprio dal progetto che si è aggiudicato il primo premio potrebbe nascere, in futuro, un’applicazione pratica nel contesto urbano pordenonese.
É il lavoro di Rachele Baccichet, Glenda Basei e Celestelisa Cecotto (docente Donatella Casagrande, dirigente scolastico Laura Borin) dell’Istituto statale d’arte - Liceo Artistico Galvani di Cordenons. Si chiama “Aria”.
Una seduta modulare dalla forma allungata e in materiale plastico, resistente agli agenti atmosferici. Creata per accogliere l’individuo, «avvolgendolo ergonomicamente – viene spiegato nel progetto – tra le braccia della città».
Ospita contemporaneamente, nello schienale, delle fessure per riporre le bici e nella parte cava uno spazio dove alloggiare borse e zaini. «“Aria” – sottolineano le progettiste – prende ispirazione dall’azione del respirare, semplice e spontanea come le linee e gli obiettivi di questa giocosa ed originale panchina “hi tech” che, osservata da vari punti di vista, diventa un mosaico colorato, un’installazione urbana in grado di “tinteggiare” la città, anche in occasioni di particolari manifestazioni».
Sono state realizzate al computer delle immagini che mostrano come apparirebbe la città con l’inserimento di “Aria” e che pubblichiamo in questa pagina: ecco le “super panchine” colorate nel parco San Valentino, nel parco Galvani o in piazza Cavour. Un progetto in cui la giuria ha riconosciuto una particolare sensibilità, la capacità di individuare una diversa modalità per vivere l’ambiente naturale e architettonico, la maestria nel giocare con elementi di design modulare fondendoli con lo scenario urbano, valorizzandolo e rendendolo ideale punto di socializzazione.
Tra le idee più innovative per l’ambiente urbano del futuro c’è il progetto “Wood-movinghouse”, sistema di unità abitative trasportabili, componibili e assemblabili in tempi rapidi, da utilizzare in caso di calamità naturali. Case mobili dotate di elevato comfort abitativo, anche per lunghi periodi, autosufficienti dal punto di vista energetico, studiate con l’applicazione di nuovi materiali e tecnologie della costruzione in legno.
Un progetto di Tommaso De Zorzi, Luca Ferrante e Giovanni Toffoli Bornacin dell’Istituto tecnico tecnologico Pertini di Pordenone (docente Daniele Gaspardo, dirigente scolastico Maurizio Malachin). Il progetto si è aggiudicato il terzo premio, mostrando una particolare attenzione al risparmio energetico e all’impatto ambientale, mirato ad offrire ai cittadini la possibilità di poter vivere in modo più dignitoso e salutare anche in un contesto di massima emergenza.
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