«Porterò in Europa il nome di Cividale»
Non della politica culturale del festival – capitolo, quello, in mano al Cda dell'Associazione Mittelfest, fresco di nomina –, ma della sua traduzione in atti concreti, nel cartellone vale a dire: di ciò (per l'edizione 2014 necessariamente in corsa, a giochi avviati, e dalla successiva in toto) dovrà occuparsi il musicologo Franco Calabretto, neo-direttore artistico della rassegna estiva cividalese, già guida e ora vice-responsabile del Conservatorio Tomadini di Udine. La formalizzazione del suo ruolo arriverà la settimana prossima, nel corso della prima seduta del redivivo consiglio d'amministrazione (che rimpiazza la formula, di breve durata, dell'organo di indirizzo), ma l'attività, di fatto – lascia intendere il professore –, può considerarsi in itinere: la bozza del programma delineato dall'uscente consiglio di indirizzo, infatti, è materiale noto a Calabretto, che adesso dovrà procedere alla convalida dei punti saldi – non molti, per il momento – e alla declinazione delle linee operative orfane, allo stato, di sbocchi pratici.
Si proclama «onorato e orgoglioso della designazione», il direttore, ponendo l'accento sul «prestigio dell’incarico». Ma si dice, non di meno, «sorpreso»: «Più di un mese fa – spiega – l’assessore regionale alla cultura Torrenti, che non avevo ancora conosciuto, mi telefonò informandomi che il mio era uno dei nomi in lizza per la direzione artistica del festival e chiedendomi una disponibilità di massima. Non davo nulla per certo, dunque. Ora che la notizia è ufficiale, voglio leggere la scelta come un attestato di stima nei confronti del lavoro da me svolto per la musica in Friuli: dieci anni alla guida del Conservatorio Tomadini, otto alla direzione musicale del Teatro Verdi di Pordenone, più di venti dedicati ai progetti musicali di quello straordinario polo di attività culturali che è Casa Zanussi, a Pordenone. Il fatto, insomma, che la nomina sia squisitamente tecnica mi riempie di soddisfazione. Penso siano stati apprezzati l'impegno, ma pure un profilo di competenze diversificate, nei campi della formazione, dell’organizzazione di spettacoli, della gestione di progetti, della cura di relazioni istituzionali con enti e associazioni in tutto il Friuli Venezia Giulia, dei contatti a livello internazionale, sia artistici sia accademici». L'auspicio del neo-direttore è che tale patrimonio possa contribuire alla realizzazione di un festival dalla «personalità sempre maggiore», e via via più noto a livello europeo.
«Ora – annuncia Franco Calabretto – s’inizierà, per me, un lavoro che parte dalla verifica degli impegni assunti dalla precedente gestione (che non ho ancora esaminato nel dettaglio), per capire quanti e quali margini di azione ci possano essere a così breve distanza dall’inizio di Mittelfest. Sarà molto utile, in questo senso, la collaborazione con Antonio Devetag, che ringrazio fin d’ora per la disponibilità. Mi incontrerò non appena possibile, inoltre, con il presidente del Cda, Federico Rossi, per concordare la strategia d'azione per l'opera – febbrile, direi – che ci aspetta... e che non vedo l’ora di cominciare».
Se per la direzione artistica della manifestazione si è voluto designare un musicista – chiosa il direttore –, è probabile vi sia la volontà di «spostare il baricentro degli spettacoli e degli eventi sul versante della musica e della danza, linguaggi universali». «Accettare questa nuova sfida – conclude – significa, necessariamente, anche rivedere i miei attuali impegni all’interno del Conservatorio: a questo punto dell’anno, una vera rivoluzione!».
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