Porzûs, il paesino che rinasce grazie alla fede - Foto | Video
ATTIMIS. È una piccola comunità con una quindicina di residenti fissi, quella di Porzûs, ma, quando ci raccontano i sorprendenti risultati del loro impegno nella promozione del territorio, non possiamo non pensare che la Vergine, che qui apparve per tre volte, nel 1855, alla piccola Teresa Dush, guardi ancora con occhio benevolo a queste genti e a questi territori.
Porzûs, infatti, è un crocevia dove si intersecano gli itinerari del turismo religioso, degli appassionati di escursioni e di montagna ma anche degli studiosi e appassionati di storia. Recentemente è stata migliorata anche la viabilità d’accesso: per un tratto di circa otto chilometri, è stato infatti realizzato dalla Provincia un importante intervento manutentivo, il primo di così vasta portata dall’epoca della costruzione. Il turismo religioso qui è importante: una stagione di pellegrinaggi alla “Madone de sesule” può arrivare anche a cinquemila presenze, e questo solo contando coloro che lasciano la firma e una dedica sul volume nella cappella dell’apparizione.
Le strutture per l’accoglienza turistica in loco sono due, una è della parrocchia e l’altra, l’ex latteria ristrutturata, è gestita dalla pro loco “Amici di Porzûs” e può ospitare una decina di persone. «La struttura - ci spiegano alla Pro loco guidata da Luciano Turco - è aperta tutto l’anno e riceve costantemente visite. È importante per noi lavorare in sinergia con la parrocchia».
E i risultati ci sono, se si pensa alle 150 presenze di turisti, a Porzûs, nella sola Pasquetta, mentre anche quest’anno la stagione dei pellegrinaggi alla “Madone de sesule” ha avuto un avvio positivo. Ieri, infatti, la messa presieduta da monsignor Giampaolo D’Agosto è stata seguita da una chiesa gremita ma anche sabato un centinaio di pellegrini sloveni hanno partecipato alla messa concelebrata da sette sacerdoti, di cui cinque sloveni oltre a monsignor Dionisio Mateucig e a don Vittorino Ghenda, parroco di Porzus. «Si arriva a Porzûs - ha commentato ieri nell’omelia monsignor D’Agosto - per fede, per ricevere luce e forza per la nostra testimonianza cristiana.
La Santa Vergine, a metà dell’Ottocento, ha scelto questa dolina e soprattutto una fanciulla pia per richiamare tutti gli uomini a una maggiore osservanza della vita cristiana. Quello che la Vergine Santa ha richiamato qui, a Teresa, di santificare le feste e di vivere una vita moderata e parca ha una forte valenza anche per noi, in fondo la Vergine ci chiede di conformarci a Cristo, accogliendolo come parola e come cibo che ci sostiene nel nostro cammino terreno».
Monsignor D’Agosto non ha mancato di rimarcare che, mentre i pellegrini si raccoglievano in preghiera a Porzûs, ieri mattina a Roma si stava svolgendo la canonizzazione di due papi. Una novità ha accolto i fedeli in chiesa: dietro l’altare, nel luogo che la tradizione indica per la seconda e la terza apparizione mariana, il 23 e 30 settembre 1855, sono stati sistemati un crocefisso e un dipinto che rappresenta la Vergine e la veggente che, qui, ricevette sul dorso della mano l’impressione di una piccola croce lucente.
La stagione dei pellegrinaggi prosegue fino a novembre, tra gli appuntamenti, il 21 giugno, il concerto del soprano Sandra Foschiatto nella casa dell’accoglienza alle 20.30, l’indomani alle 17 la prima messa dell’ammalato.
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