Posizionato il mega-arco di Chernobyl made in Pordenone - Video

PORDENONE. Il mega-arco progettato per coprire il reattore numero 4 della centrale atomica di Chernobyl è stato finalmente posizionato.
L'operazione di traslazione, parte di uno dei progetti ingegneristici più ambiziosi al mondo, è durata due settimane: l'arco è stato infatti fatto “scivolare” sul reattore grazie a un sistema di martinetti idraulici.
Gli operai inizieranno ora a smantellare le parti instabili del “sarcofago” costruito in fretta e furia 30 anni fa.
La nuova struttura protettiva, costruita in acciaio e disegnata per resistere almeno 100 anni, è larga 275 metri, alta 108 metri ed è costata 1,5 miliardi di euro, erogati dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers).
«Si tratta della struttura mobile più grande mai realizzata finora, a cui l'Italia ha fornito un notevole contributo in termini finanziari e dal punto di vista scientifico-tecnologico», ha detto l'ambasciatore d'Italia a Kiev, Davide La Cecilia.
«Alla realizzazione della struttura ha contributo l'impresa Cimolai di Pordenone che, presso il proprio stabilimento, ha creato le strutture in acciaio ad alta resistenza che compongono l'arco».
Assai rilevante il contributo della Bers e della Comunità internazionale anche dal punto di vista finanziario.
«L'Italia», ha aggiunto La Cecilia, «ha contributo negli anni alla messa in sicurezza del sito di Chernobyl con una somma che si aggira intorno ai 100 milioni di euro, versati ai fondi ad hoc istituiti dalla Bers».
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