Posso sottopormi al test sierologico volontariamente? Chi mi chiama a casa? Tutte le domande sull'esame

UDINE. Più di mille chiamate partite dai cinque centralini allestiti dalla Croce Rossa. E una percentuale elevata (sopra la media nazionale) di friulani disponibili a sottoporsi all'esame. Procede a ritmo spedito l'indagine di sieroprevalenza organizzata dal Ministero della Salute per verificare la diffusione del coronavirus in Italia. In Friuli Venezia Giulia sono 7.900 le persone che saranno contattate (o sono già state contattate) per sottoporsi al test, che è volontario e prevede il prelievo di un campione di 4 millilitri di sangue.
Le chiamate, dalle 10 alle 18, arrivano «provengono da un voip nazionale con prefisso 06: alcuni utenti ci hanno segnalato che scambiavano il nostro numero per chiamate commerciali – spiega Milena Cisilino, presidente della Croce Rossa del Fvg –. L’utilità del voip nazionale è che nelle ore di pausa dei centralini regionali, eventuali chiamate dei cittadini convergono sulla sala operativa nazionale Cri aperta h24». L’attività di contatto andrà avanti per dodici giorni consecutivi: ai cittadini contattati telefonicamente viene somministrato un questionario e, successivamente, viene fissato l’appuntamento per il prelievo del sangue. Giova ricordare che non è obbligatorio sottoporsi al test.
Di seguito le domande e le risposte dell'Istat sull'indagine di sieroprevalenza.
1. Come viene selezionato il campione?
I campioni di qualsiasi rilevazione statistica vengono definiti per essere rappresentativi di tutta la popolazione di riferimento. Le unità elementari, ovvero i singoli individui, sono selezionati per rispondere all’esigenza di rappresentatività del campione.Nel caso dell’indagine sulla siero-prevalenza dell’infezione da virus SARS-COV2, il campione prevede l’osservazione di 150.000 individui sull’intero territorio italiano ed è già stato statisticamente definito dall’Istat, prendendo in considerazione genere, età, settori di attività economica, regione di residenza degli individui selezionati.
2. Posso candidarmi come volontario a far parte del campione?
Non è possibile candidarsi volontariamente a far parte del campione perché questo è già stato progettato e definito dall’Istat.
3. Se rientro nel campione, come e da chi vengo contattato?
I cittadini selezionati verranno contattati telefonicamente da operatori della CRI. Sarà somministrato loro un breve questionario e sarà concordato un appuntamento per i test sierologici, i quali saranno effettuati presso punti di prelievo individuati da Regioni e Province Autonome o presso punti di prelievo della CRI.
4. Come si fa a riconoscere il volontario della Croce rossa?
Le chiamate provengono dal numero di Croce Rossa le cui prime cifre sono 06.5510. Le chiamate possono essere effettuate sia su cellulari sia su telefoni fissi. Durante la telefonata, inoltre, il volontario della Croce rossa rivolgerà alla persona selezionata uno specifico questionario predisposto dall’Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico.
5. Quanto tempo richiede rispondere al questionario?
Il questionario è molto breve, per rispondere a tutte le domande basteranno una decina di minuti.
6. L’indagine prevede obbligo di risposta?
L’indagine non prevede obbligo di risposta da parte di chi viene selezionato, ma rappresenta un’opportunità per se stessi, visto che consente di scoprire se si sono sviluppati gli anticorpi, e un servizio per il Paese.
7. Come viene tutelata la mia privacy se rientro nel campione selezionato?
I risultati dell’indagine potranno essere diffusi solo in forma aggregata e in modo tale che non sia possibile identificare la persona a cui le informazioni si riferiscono. Saranno a disposizione degli organi competenti al fine di predisporre una adeguata pianificazione di contenimento e contrasto all’epidemia. I recapiti telefonici dei cittadini selezionati sono acquisiti dai principali fornitori di telefonia mobile nel rispetto delle prescrizioni del Garante per la protezione dei dati personali.
8. Cos’è l’indagine sierologica?
Attraverso il test sierologico (che consiste in un prelievo di sangue) è possibile individuare eventuali anticorpi diretti contro il virus Sars-CoV-2, anche nei soggetti asintomatici o con sintomatologia lieve. I test sierologici sono quindi uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità e per indirizzare politiche di contenimento e di contrasto all’epidemia.
9. Qual è la differenza tra test sierologico e tampone?
Il tampone nasofaringeo è un esame che serve per ricercare il virus e quindi per diagnosticare l’infezione in atto. Il test sierologico invece permette di individuare la presenza di anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus e non è dirimente per la diagnosi di infezione in atto, in quanto l’assenza di anticorpi non esclude la possibilità di un’infezione in fase precoce, con relativo rischio che un individuo, pur essendo risultato negativo al test sierologico, risulti contagioso.
10. Il test sierologico è gratuito?
Sì, il test sierologico è a carico del Servizio sanitario nazionale. La persona selezionata dall’Istat per l’indagine sierologica non ha l’obbligo di aderire ma chi si sottoporrà al test scoprirà se ha sviluppato gli anticorpi al virus e contribuirà a far conoscere la situazione epidemiologica dell’intero Paese.
11. Come viene comunicato l’esito del test?
L’esito sarà comunicato a ciascun partecipante dalla Regione di appartenenza entro 15 giorni dal test. A tutti i partecipanti viene assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione del risultato. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.
12. Cosa succede se il test è positivo?
In caso di positività al test, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare dal proprio Servizio sanitario regionale e contattato per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine.
13. Quali sono i comuni campione dove vengono effettuati i test?
Di seguito l'elenco completo dei comuni e il numero di test stimati (la tabella si compone di cinque fogli: clicca sulla freccia per andare alla pagina successiva)
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