Poste, cambiano le regole per pacchi e raccomandate

UDINE. Apri la cassetta della posta e trovi l’avviso di una raccomandata da ritirare. Un classico per l’esercito di lavoratori che ogni mattina si chiude alle spalle la porta di casa: quando passa, il postino non trova nessuno.
Poco male. Almeno fino a qualche giorno fa. Per ritirare la corrispondenza non consegnata, agli oltre 400 mila residenti nei capoluoghi di provincia – Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste più Monfalcone e Staranzano – bastava recarsi negli uffici dedicati.
A Udine, ad esempio, vicino alla stazione ferroviaria e a Pordenone nello sportello di Poste italiane in centro città, uffici che tenevano aperto dal lunedì al venerdì fino alle 18, con orario continuato. Pacchi e raccomandate si potevano ritirare dal giorno successivo al recapito dell’avviso.
Ora invece si cambia e il Friuli Venezia Giulia è la prima regione a testare le modifiche. I cittadini potranno ottenere la corrispondenza giacente a partire dal secondo giorno rispetto alla consegna dell’avviso, recandosi nell’ufficio postale della zona in cui sono risiedono, negli orari di normale apertura degli sportelli, senza alcuna corsia “dedicata”.
Non solo. In diversi paesi l’apertura degli uffici avviene a giorni alterni, a causa della riorganizzazione voluta anni fa dall’azienda. La “rivoluzione” è scoccata lunedì 10 aprile e ha già creato tensioni negli uffici postali, sia tra gli utenti sia tra il personale, con «lavoratori esasperati e cittadini inferociti», denunciano i segretari regionali di Slp Cisl, Domenico La Rocca, e Failp Cisal, Gaetano Vitale, andando all’attacco dell’azienda.
I sindacalisti denunciano l’ennesima contrazione del servizio. Dopo la scelta di aprire gli uffici a giorni alterni – in tutta la regione salvo la provincia di Udine, dove la nuova modalità di apertura a oggi ha investito solo l’Alto Friuli e la zona di Codroipo –, ora tocca agli sportelli dedicati al ritiro della corrispondenza giacente.
«L’inopportuna e approssimativa gestione di questo processo – attaccano ancora La Rocca e Vitale – ha messo ulteriormente in difficoltà sia il servizio di recapito sia gli uffici postali».
A meno di non avere la mattina libera – quella giusta, considerata l’apertura a giorni alterni degli uffici – e di essere disposti ad attese più o meno lunghe, i cittadini saranno costretti ad aspettare il sabato per ritirare pacchi e raccomandata.
«Oppure a prendere un giorno di ferie – rilancia La Rocca –, specie nei prossimi mesi quando le criticità saranno amplificate dalla chiusura estiva dei tanti uffici prevista da Poste italiane». La Uil regionale ha aperto una specifica vertenza con l’azienda.
«La riorganizzazione è stata avviata senza alcun tipo di confronto territoriale, pur comportando sensibili ricadute sul servizio e sui lavoratori coinvolti – Paolo Ceci, segretario regionale di Uil Poste Fvg –, per questo abbiamo aperto una specifica vertenza regionale che è stata discussa ieri con la parte aziendale, presente anche la delegazione della Cgil».
Le parti sociali puntano il dito contro l’azienda per non aver garantito alcun rafforzamento dell’organico a fronte della rioragnizzazione e alla mancanza di personale si affianca l’incertezza dei lavoratori già destinati agli sportelli delle inesitate.
Una quarantina di persone che attendono ancora di sapere dove saranno ricollocate. «Tutto questo per non aver voluto attendere l’arrivo del nuovo amministratore delegato previsto per maggio», rilevano i sindacalisti.
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