Poste chiuse, a Codroipo monta la protesta

CODROIPO. Non sono bastate le oltre 1.200 firme raccolte dai cittadini a far cambiare idea a Poste italiane. L’ufficio postale di Goricizza e Pozzo chiuderà dal 7 settembre. Lo ha comunicato Rosaria Maria Raciti, responsabile per la Provincia di Posteitaliane spa Mercato privati, in una lettera inviata al sindaco Fabio Marchetti. Un intervento «che rientra in un piano di efficentamento volto all’adeguamento dell’offerta all’effettiva domanda dei servizi postali in tutti i Comuni del territorio nazionale».
Una decisione che scatena la protesta nel capoluogo del Medio Friuli, in primis da parte del primo cittadino. «Privare il secondo Comune più grande della provincia di un ufficio postale – dichiara Marchetti – mi pare alquanto diseconomico visti anche i numerosi disservizi che quotidianamente vi sono nell’ufficio centrale in via Friuli. Poste italiane per me è uguale a vergogna. E meno male che la lettera non me l’hanno inviata via posta altrimenti mi sarebbe arrivata, visti i tempi di consegna, dopo la chiusura dell’ufficio».
Erano stati i cittadini, supportati dalla stessa amministrazione comunale, a promuovere alcuni mesi fa una petizione per chiedere il mantenimento dell’ufficio postale ed evitare di arrecare disagio «alla comunità nelle sue componenti più fragili e più in difficoltà – si dichiarava nel documento – e non aumentare la sfiducia nelle istituzioni».
Un appello, questo, che non è stato ascoltato. «Poste italiane – continua Marchetti – si è infischiata di quanto chiesto dai cittadini nella mozione che era stata sottoscritta anche da me e dai due consiglieri regionali del nostro territorio. Per leggere la lettera che mi ha inviato ci vuole un dizionario giuridico visto che si fa riferimento solo a decreti e contratti.
Come sindaco chiedo di sapere, oltre alle motivazioni giuridiche incomprensibili, il motivo della chiusura e di sapere quali degli altri uffici elencati all’inizio come a rischio saranno chiusi e quali no visto che nella lettera non c'è scritto per fare le dovute comparazioni. Mi dispiace per i dipendenti di Poste italiane, soprattutto per quelli che quotidianamente fanno il loro dovere in condizioni difficili, sotto organico e pagati male».
La petizione nei primi giorni di marzo era stata consegnata dal consigliere regionale Vittorino Boem al presidente del Consiglio del Fvg Franco Iacop per poi approdare nella commissione competente in materia. Anche la giunta Marchetti, come detto, era scesa in campo in difesa dell’ufficio postale di Goricizza. Tutti gli sforzi sono stati vani però. L’ufficio della frazione più popolosa della città, con quasi 900 abitanti, tra due mesi chiuderà. La voce di un intero territorio per il momento continua a rimanere inascoltata.
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