Poste, i big delle polizze in pista per l’Rc Auto

L’Rc Auto che fino a poco tempo fa appariva come un business con pochi spazi di crescita per le compagnie assicurative, di colpo è tornato ad attirare l’attenzione generale. Perché Poste Italiane ha deciso di cercare un partner specializzato per avanzare una propria offerta e l’occasione appare più unica che rara se si considera il radicamento sul territorio della società guidata da Matteo Del Fante (13mila filiali, presenti nei grandi così come nei piccoli centri, per un totale di 34 milioni di clienti).
Secondo indiscrezioni di stampa, l’ultima a mostrare interesse verso questa prospettiva sarebbe stata Zurich, con il responsabile italiano della società, Alessandro Castellano, che avrebbe deciso di seguire in prima persona la partita. Il gruppo svizzero non sembra comunque intenzionata ad abbandonare il suo tradizionale profilo prudente, per cui l’intenzione sembra quella di valutare con attenzione pro e contro di questa prospettiva prima di prendere una decisione. Anche alla luce delle nubi che stanno tornando ad addensarsi nei cieli della finanza, tra la prossima fine del quantitative easing, che potrebbe comportare un incremento dello spread, e la preoccupazione con cui gli investitori internazionali guardano alle mosse del governo italiano.
Per altro, le mosse del gruppo svizzero guidato dall’altro nostro connazionale Mario Greco dovranno fare i conti con le manifestazioni di interesse già arrivate sul tavolo di Del Fante nelle scorse settimane. Si è parlato dei big italiani Generali e Unipol, oltre che di Allianz e Axa. Quanto al Leone di Trieste, il group ceo Philippe Donnet e il numero uno dell’Italia Marco Sesana sono intervenuti in merito spiegando che “allo stato non vi è alcuno specifico accordo con Poste Italiane”. Lo hanno fanno in una lettera di risposta dei vertici al gruppo Agenti Generali Italia. «Vi confermiamo che non è intenzione della compagnia disattendere accordi in essere né snaturare il ruolo centrale che abbiamo riservato agli agenti». Proprio il desiderio di non creare tensioni con gli agenti ha convinto Cattolica a non partecipare alle trattative e un ragionamento simile lo avrebbe fatto Reale Mutua.
Resta da capire quali saranno le tempistiche della scelta da parte di Poste, interessata a dar vita a un accordo triennale: inizialmente si era ipotizzata la deadline di fine luglio, ma non sono arrivati segnali in tal senso. Del Fante e i suoi non sembrano aver fretta di decidere, considerata anche la complessità di una scelta di tale portata. Per un po' l’orientamento della società romana è stato di dar vita una sorta di piattaforma capace di distribuire prodotti di più operatori, in modo da coprire la più ampia gamma possibile di esigenze dei propri clienti. Lo schema però non ha mai incontrato il gradimento delle compagnie e quindi si è deciso di cambiare rotta. I contatti proseguiranno anche nelle prossime settimane ed è probabile che una decisione arriverà entro settembre. Resta da capire se alla fine si opterà per una semplice intesa commerciale, come è stato fatto con Intesa Sanpaolo, o su una joint venture più impegnativa, affidando al partner assicurativo anche la gestione dei sinistri. —
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