Posti riservati al Sello di Udine e scoppia la polemica
UDINE. Il Comune riserva trenta posteggi a professori e dipendenti del Sello in piazza Primo maggio e scoppia la polemica. Commercianti e residenti stavano infatti ancora aspettando l’incontro con l’amministrazione per studiare, di concerto con l’azienda che realizzerà il parcheggio interrato, soluzioni per ridurre al minimo il disagio come auspicato anche dal presidente della Camera di commercio, Giovanni Da Pozzo. Ieri, invece, sono iniziati i lavori e già oggi gli operai completeranno la prima “opera” di contorno al mega cantiere da 11 milioni di euro.
Perché la realizzazione del park da quasi 500 posti auto porterà all’eliminazione della bretella dove attualmente professori e personale amministrativo della scuola hanno a disposizione circa trenta posteggi. Gli stessi che sono stati ricavati in Giardin grande al posto di altrettanti stalli che fino a ieri erano liberi, a disposizione di tutti. «Le cose non cambieranno fino a quando non sarà eliminata la bretella - spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Agostino Maio -. I posti quindi per il momento restano liberi e lo saranno anche quando la scuola sarà chiusa. Gli archetti che delimitano la sosta entreranno in funzione solo nel periodo scolastico quando l’istituto sarà aperto». La decisione di ricavare l’area riservata è stata presa dalla precedente amministrazione e nasce da un’esigenza particolare. «Il Sello è distribuito in tre sedi diverse - dice Maio - e gli insegnanti si spostano da una all’altra avendo a disposizione solo 10’ prima della lezione successiva. Solo per questo motivo, considerato che stiamo parlando di un servizio pubblico, il sindaco ha firmato un’ordinanza con la quale viene sottratto uno spazio alla strada nel quale sono stati ricavati questi posteggi. Operazione che si è resa necessaria perché il codice della strada prevede la possibilità di riservare degli stalli solo a determinate categorie e perché nella zona non era possibile ricavare un’altra area adeguata».
La soluzione messa a punto dal Comune però ha già scatenato le prime proteste. «Nessuno si è preoccupato di informare i cittadini di quanto stava accadendo - dicono Matteo Rizzo e Marco Coren, titolari di un’attività in via Liruti - e trovarsi senza trenta posteggi non sarà semplice. Così come non sarà agevole per gli insegnanti fermarsi con l’auto, scendere per aprire l’archetto che blocca l’accesso e poi parcheggiare senza creare disagi al traffico. Senza contare che stiamo ancora aspettando di sapere quando partiranno i lavori e come cambierà la viabilità».
Il vicesindaco Maio assicura però che «l’amministrazione e il sindaco Honsell sono a disposizione per incontrare i cittadini e ragionare insieme all’impresa Vidoni per cercare soluzioni meno impattanti».
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