Pozzuolo, bancario ruba 160 mila euro a un’anziana

POZZUOLO. Ha rubato 160 mila euro dal conto di un’anziana benestante di Conegliano. Un dipendente di banca, Gianni Ferrazzo 45 anni, di Pozzuolo, ha chiesto ieri di patteggiare due anni di reclusione. Al momento ha risarcito la novantenne sono di una minima parte del denaro che le ha sottratto. Il fatto è aggravato perchè - come contesta la Procura - l’uomo «ha approfittato delle condizioni della persona offesa, nata nel 1923 e priva di congiunti che potessero assisterla».
Ma l’arzilla vecchietta si è rivolta al suo avvocato e, con l'aiuto della polizia, ha scoperto gli ammanchi: così si è costituita parte civile nel processo. Così come la banca Unicredit ha chiesto un risarcimento all’ex dipendente infedele, sostenendo di aver avuto un danno d'immagine dalla vicenda. L’istituto di credito ha inoltre domandato al giudice il sequestro conservato della sua abitazione.
Ferrazzo, attraverso il suo avvocato Giuseppe Gulli, ha spiegato in aula che la casa è stata messa in vendita per poter risarcire l'anziana. Il giudice si è riservato di emettere un’eventuale ordinanza di sequestro in seguito all'istruttoria. Il bancario, che operava per la filiale Unicredit in centro a Conegliano, aveva messo a segno un doppio colpo da 80 mila euro, alleggerendo il conto della nonnina con un trucco semplice. Un primo “prelievo” gli era già riuscito nel giugno 2010. Quindi, dopo oltre un anno, nel settembre 2011, aveva messo a segno un’altra sottrazione illecita.
Il metodo per impossessarsi del denaro era semplice. L’uomo, addetto alla cassa, faceva firmare un modulo in bianco, che solo successivamente egli stesso compilava, simulando la consegna di 80 mila euro. Inoltre, nella seconda occasione aveva apposto una falsa sottoscrizione in calce a un bonifico effettuato dalla facoltosa pensionata. L’obiettivo era di celare il raggiro e il prelievo indebito. La novantenne, però, aveva notato che dal suo conto erano spariti i soldi.
Così è scattata l’indagine del commissariato di polizia, che ha portato a giudizio il bancario per furto aggravato e falso. La difesa ha domandato di patteggiare 2 anni. Il bancario ha dato un parziale risarcimento (15 mila euro derivati dal Tfr) alla nonnina e si è impegnato a risarcirla completamente. La difesa inoltre ha contestato la costituzione di parte civile di Unicredit. Ogni decisione è stato rinviata all’udienza fissata per il 3 giugno. La richiesta di patteggiamento è già stata accolta dal pubblico ministero.
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