Premi ridotti ai direttori generali: nessuna Azienda del Fvg arriva al top degli obiettivi assegnati

UDINE. La “promozione” c’è per tutti, ma il cento per cento degli obiettivi rimane un miraggio per i direttori generali della sanità del Friuli Venezia Giulia.
La giunta regionale ha approvato le valutazioni degli obiettivi annuali di patto tra i direttori generali e la stessa regione relativi all’anno 2018. Ai risultati è legata l’erogazione di un compenso aggiuntivo ai manager della sanità che vale il 20% dell’importo annuale riconosciuto contrattualmente.
Parliamo quindi di una cifra che si aggira attorno ai 26 mila euro. Somma che viene erogata per intero solo in caso di raggiungimento del 100% degli obiettivi definiti nel “patto”; altrimenti in proporzione alla percentuale del risultato raggiunto.
In vetta per il punteggio maggiore ottenuto dalla valutazione c’è Massimo Romano, all’epoca ai vertici dell’Egas, l’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, con 78,75. Subito sotto ci sono i due Irccs: il Burlo Garofolo di Trieste, guidato da Gianluigi Scannapieco, con 73,83, e il Cro di Aviano, affidato a Mario Tubertini, con 72,5.
Tra le Aziende il risultato migliore lo ha ottenuto Giorgio Simon, direttore generale della Aas5 Friuli occidentale, con 69,83. Segue la Aas 2 Bassa Friulana-Isontina, all’epoca affidata ad Antonio Poggiana (oggi direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina) con un punteggio di 65,96.
Con uno scarto di pochi centesimi c’è Pier Paolo Benetollo, ai vertici della Aas 3 Alto Friuli, Collinare, Medio Friuli, 65,93. Quindi l’Asui di Trieste con Adriano Marcolongo, 61,78, e chiude l’Asui di Udine con Mauro Delendi a 59,87.
Per l’Asui Ts hanno pesato sulla valutazione alcuni obiettivi non raggiunti, come ad esempio la stipula di un accordo integrativo con gli erogatori privati, e un documento in cui si evidenziassero le esigenze di abbattimento delle liste di attesa. Il mancato rispetto dei tempi di attesa per diverse prestazioni, sia ambulatoriali che negli interventi chirurgici, è stato un altro degli obiettivi di peso che hanno condizionato il risultato della valutazione.
Tempi di attesa condizionanti anche per la Aas 3, sia per le prestazioni ambulatoriali che per alcune tipologie di intervento chirurgico.
Niente accordo con il privato accreditato e il mancato rispetto dei tempi di attesa finiscono anche nell’elenco dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine. Ma sia per l’Azienda di riferimento per l’area udinese che per quella triestina, è stato indicato come “obiettivo non raggiunto” il garantire l’offerta della colonscopia di approfondimento di secondo livello entro 30 giorni dalla positività del test di screening.
Anche per la Aas 5 pordenonese ci sono dei rilievi sui tempi di attesa, in numero inferiore però rispetto ad altri erogatori.
Scivola sui tempi d’attesa anche il Centro di riferimento oncologico di Aviano (va precisato che rispetto alle Aziende i due Irccs hanno un numero di obiettivi indicati nel patto inferiore rispetto ai direttori generali delle ospedaliere e territoriali). Sia nelle attività cliniche assistenziali che per i tempi di attesa, gli obiettivi assegnati sono stati parzialmente raggiunti.
Sostanzialmente sovrapponibile la valutazione per il Burlo Garofolo, con i medesimi risultati in termini di attività clinica assistenziale e tempi di attesa. Era originariamente previsto, ma è stato poi stralciato, un obiettivo specifico dedicato al contrasto della fuga fuori regione.
L’Egas raggiunge una valutazione elevata nonostante il mancato raggiungimento di tre obiettivi legati alla centrale unica del 118.
Il meccanismo del “premio” ai direttori generali rimane confermato anche per gli anni successivi ed è legato, come detto, ad un “patto” che i manager sottoscrivono con la Regione e nel quale vengono indicati diversi obiettivi che dovranno essere al centro dell’attività dell’Azienda. Il miglioramento delle performance viene riconosciuto attraverso una valutazione sul raggiungimento, in tutto o in parte oppure il mancato raggiungimento, di questi obiettivi, e ad esso è legata una quota variabile della retribuzione riconosciuta ai direttori generali. —
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