Premiato il ristoratore Bastianich: Il Friuli può conquistare il mondo

UDINE. Negli Stati Uniti sta per finire l’ultima edizione della trasmissione tv MasterChef Usa dove un friulano doc, come l’avianese Luca Manfè, trapiantato da anni a New York, sta raccogliendo successi e sta facendo record di sostenitori. A dicembre andrà in onda invece la nuova edizione di MasterChef Italia. E anche in questo caso non si esclude la partecipazione di un concorrente friulano.
Nel frattempo è proprio Joe Bastianich, giudice del famoso cooking show, a godersi un’estate da “friulano vero”. Il suo nuovo locale l’”Orsone”, a Gagliano di Cividale, naturale prolungamento della vicina azienda vitivinicola, sta andando benissimo. «E io ci lavoro in prima persona - ha scherzato ieri Bastianich -. Ogni sera lavo i bicchieri. Dal primo all’ultimo. E sono quasi 900!».
In più l’annata dei suoi 40 ettari di vigneti distribuiti tra Buttrio, Premariacco, Cividale e Prepotto (per un prodotto venduto al 33% circa sul mercato italiano, al 45% su quello americano e il restante 22% nel resto del mondo) si annuncia più che buona.
Infine la Cciaa udinese, che anni fa aveva già premiato la mamma di Joe, Lidia Bastianich, grande chef e guru della cucina italiana nel mondo, ha voluto premiare, proprio ieri, l’imprenditore americano con la “Moneta di Jacopo Linussio”, simbolo che la Camera di Commercio di Udine conferisce alle personalità che meglio promuovono l’economia del Friuli nel mondo.
Una promozione importante, dunque, per l’economia del Friuli quella sostenuta dalla famiglia Bastianich, ha evidenziato il presidente Da Pozzo (presenti anche Giorgio Colutta e il console onorario del Canada Primo De Luca), che dà il giusto esempio di come l’agroalimentare sia la bandiera per lo sviluppo internazionale della nostra regione.
Da parte sua Joe Bastianich ha spiegato sia l’idea del locale a Gagliano («far sentire ai clienti del ristorante la stessa passione e lo stesso entusiasmo che mettiamo nel vigneto in cui la struttura è immersa»). Ma ha anche tenuto una piccola lezione di imprenditorialità.
«La mia famiglia - ha spiegato il “restaurant man” - ha scelto il Friuli come sua casa italiana da ben 17 anni. E non a caso. Qui abbiamo riscoperto la passione e l’attaccamento alla terra da parte di un intero popolo. Abbiamo conosciuto imprenditori dell’agroalimentare e del vitivinicolo che coltivano un business che è prima di tutto una passione. E questo è il vero tesoro di questa terra. La qualità e la passione sono infatti i due elementi che rendono i prodotti friulani vere eccellenze. Penso al San Daniele, ai vini, al Montasio: prodotti figli di generazioni su generazioni di imprenditori o piccoli artigiani. La qualità infatti non si improvvisa. Ma la qualità qui c’è, ed è tanta. E deve essere il punto da cui partire per far sì che il Friuli conquisti ancora di più il mondo».
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