Preoccupa l’impennata di casi Covid in Friuli. E i contagiati nelle discoteche di Lignano salgono a 17

UDINE. In Friuli Venezia Giulia, in ventiquattro ore il numero dei contagi è più che raddoppiato. Dai 14 positivi di mercoledì scorso siamo passati a 36. Di questi 10 risiedono in provincia di Udine, altrettanti a Trieste e 15 nel Pordenonese. A questi si aggiunge un veneto sottoposto al tampone a Udine e già rientrato nella sua regione. Un numero così elevato non si vedeva dalla fine di aprile.
Preoccupa il bollettino reso noto, dal vice governatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, anche perché evidenzia tre fronti: cinque dei nuovi contagiati hanno avuto contatti con i positivi delle discoteche di Lignano dove il numero degli infetti sale a 17, una decina sono migranti e altrettanti sono lavoratori provenienti da Romania, Bulgaria, Albania e Kosovo.
Solo poche unità risultano rientrati dalle vacanze. Siamo tornati ai livelli registrati a fine aprile, prima della riapertura delle attività. Riccardi annuisce e fa notare, però, che alcuni dei nuovi contagi sono emersi alla fine della quarantena. Questo significa che il contatto con il virus è avvenuto due settimane fa. I dipartimenti di Prevenzione sono impegnati a tracciare gli spostamenti delle persone risultate positive al Sars-Cov2 , contatto le persone e le sottopongono al tampone.
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Lo stanno facendo nelle discoteche e negli ambiti lavorativi dei transfrontalieri impiegati per lo più in agricoltura. «Le positività registrate tra gli arrivi dalla Romania, dall’Albania e dal Kosovo non sono riconducibili al turismo» spiega Riccardi impegnato assieme al suo staff a governare i focolai per evitare che possano propagarsi. La stessa attenzione viene riposta anche sul fronte dei migranti visto che tra i 36 contagiati rilevati giovedì i profughi sono una decina. Nove sono stati accolti nelle strutture triestine, uno è un richiedente asilo politico accolto nel capoluogo friulano. Non è escluso che sia uno dei migranti presenti nell’ex caserma Cavarzerani di Udine, trasferito ora in una struttura dedicata alla quarantena per i pazienti Covid.
La giornata di mercoledì è stata segnata dalla mole di tamponi che riescono a garantire i laboratori della Regione. Solo a Udine si viaggia attorno ai 3 mila tamponi al giorno. Nella tenda allestita nel piazzale dell’istituto Gervasutta c’è sempre qualcuno che, dopo aver prenotato l’appuntamento, non avverte e non si presenta. I risultati degli esami effettuati giovedì evidenziano i 36 nuovi casi e l’aumento dei contagiati salito a 254 unità, 24 più del giorno precedente. Due sono ancora ricoverati in Terapia intensiva e altri nove sono in cura in altri reparti. Nessun decesso si aggiunge ai 348 rimasti invariati da diverse settimane.
Dall’inizio della pandemia le persone positive al virus raggiungono le 3.583 unità: 1.447 risiedono in provincia di Trieste, 1.112 in quella di Udine, 783 nel Pordenonese e 237 del Goriziano. Nel bilancio complessivo vanno aggiunte anche persone residenti fuori regione. Lo stesso bilancio evidenzia i 2.981 pazienti totalmente guariti, gli 11 clinicamente guariti e le 232 persone in isolamento. Anche quest’ultimo dato viene monitorato con attenzione dalla task-force coordinata dal direttore scientifico del Burlo Garofolo, Fabio Barbone: nell’ultima settimana è passata da 177 a 232 a conferma che il contagio e la tracciabilità delle persone che hanno avuto contatto con gli infetti sono in aumento.
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