Presentati a Rauscedo i vini del futuro

I vitigni sono stati realizzati in laboratorio: resistono a freddo e parassiti. Il progetto è stato realizzato dai Vivai cooperativi in collaborazione con l’Università di Udine

Esperti e addetti ai lavori da tutta Europa si sono dati appuntamento al centro sperimentale dei Vivai Cooperativi di Rauscedo “Casa 40” per l’anteprima mondiale di presentazione dei risultati ottenuti dal progetto promosso dall’Iga, l’istituto di genomica applicata dell’Università degli Studi di Udine in collaborazione con i Vivai Rauscedo, volto alla produzione di una quindicina di vini, prodotti da altrettanti tipi di vite “realizzate in laboratorio” negli anni.

Il progetto è stato avviato in una prima fase nel 1998, sulla scia della mappatura del genoma della vite, realizzata proprio grazie al ruolo fondamentale dei ricercatori udinesi, per poi diventare uno dei lavori qualificanti dell’Iga dal 2006.

Obiettivo del progetto è abbattere l’uso dei pesticidi, rendendo le piante resistenti ai parassiti sin dalla loro nascita, “costruendo” anche delle piante capaci di crescere e prolificare in zone climatiche normalmente considerate ostili, perchè climaticamente troppe fredde. Un progetto che, “dalla carta” è diventato realtà.

Dopo 16 mila incroci diversi di piante qualitativamente molto elevate di Sauvignon, Chardonnay, Merlot, Cabernet, Sangiovese, Tocai e Friulano, solo per citarne alcune con altre piante “portatrici” di caratteristiche quali la resistenza ai parassiti, a malattie varie e a situazioni climatiche difficili si è arrivati a realizzare 500 “nuove” viti. Quindi, solo dopo altri anni di valutazioni e microvinificazioni, ne sono state selezionate appena 15.

Una desgustazione che ha lasciato senza fiato gli ospiti, vista l’eccezionalità degli assaggi. I vari incroci subiti dalle piante, a detta degli esperti, non hanno intaccato la qualità del prodotto finale, esaltando invece, a quanto pare, le singole caratteristiche.

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