Presidente lascia il seggio per andare a giocare a golf
L’uomo sul green di Aviano per buona parte della domenica dei referendum. Lui, 25 anni d’esperienza, si giustifica: «Tutto regolare, avevo avvisato il mio vice»
PORDENONE. Invece di andare a votare andate al mare? C’è chi ha fatto di meglio. Il presidente di seggio di Gaiarine, Diego Capuzzo, domenica mattina si è assentato dal seggio numero 1 del suo Comune, dove si votava, come in tutta Italia, per i quattro Referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento, per partecipare a una gara di golf ad Aviano.
Forte del fatto che svolge il ruolo di presidente da 25 anni e che comunque aveva avvisato il vicepresidente, alle 8.45 Capuzzo, che lavora in un’azienda di Prata, era sul Green del Golf club per partecipare alla prestigiosa Audi quattro cup-Peressini spa. Si tratta di una gara a coppie che prevede un tempo di cinque ore per completare il circuito di 18 buche. Capuzzo è anche piuttosto bravo visto che, lui e il compagno di gara, si sono classificati come la prima coppia possessori Audi. Al buffet e a ritirare il premio, però, Capuzzo non c’era, era rientrato al suo seggio.
Se il regolamento prevede che al seggio ci sia sempre o il presidente o il vice e non indica quali le ragioni e il tempo per cui è consentita l’assenza, è per lo meno curioso che un presidente di seggio – che oltretutto è retribuito con 229 euro netti – si assenti per dedicarsi a un proprio hobby. L’assenza tollerata, di solito, è quella per i pasti e per un veloce riposo. Del resto non è obbligatorio fare il presidente o lo scrutatore, si può lasciare il posto ad altri che magari – specie in periodo di vacche magre – considerano quelle giornate come un vero e proprio lavoro.
La sostituzione dell’incarico viene di solito ammessa per ragioni di salute o di lavoro che devono essere comunicate al Comune, ente a cui compete il diretto controllo di tutto ciò che avviene ai seggi elettorali.
Capuzzo, però, si dice stupito della nostra sorpresa. «Faccio il presidente di seggio da 25 anni. Ho detto al mio vicepresidente – spiega – che mi sarei assentato tre ore e così ho fatto. Sono riuscito a giocare la gara in quel tempo e ho partecipato solo perché mi è stato concesso di fare la prima partenza della mattina (alle 8.45, ndr), diversamente non sarei andato».
La legge stabilisce «che sia sempre presente o il presidente o il vice. Il mio vice era presente e poi la segretaria del seggio era mia figlia per cui mi potevo fidare. Durante il periodo elettorale ci si alterna sempre. C’è chi va a casa a mangiare e fare il riposino. Io no, ho preferito usare il mio tempo per fare altro».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto