Presidio al Mobilificio Europeo, si va avanti

Prata, da lunedì nuova settimana di picchetti: è la settima. Non solo protesta ma anche castagnata

PRATA. I lavoratori del Mobilificio Europeo concludono oggi la sesta settimana di picchetto davanti allo stabilimento di via Delle Industrie a Cessalto. Sono attivi su tutti i fronti per trovare imprenditori disposti a rilevare l’azienda. Lunedì, intanto, festeggeranno San Martino davanti ai cancelli della sede cessaltina con le castagne, polenta e funghi.

Il 18 novembre scadono i termini del concordato preventivo in bianco richiesto dalla proprietà: se qualche imprenditore si facesse avanti con un serio piano di rilancio, i termini potrebbero essere prorogati per altri sessanta giorni. Una parte dei duecento lavoratori dell’Europeo si sta impegnando al massimo per mantenere alta l’attenzione pubblica e delle istituzioni sull’intera vicenda e sta cercando attivamente interlocutori con cui discutere del futuro del mobilificio. A confermare l’impegno in prima persona dei lavoratori è il sindacalista della Fillea Cgil Cristian Dalla Pozza, il quale sta seguendo da vicino l’intera vertenza.

«I lavoratori si stanno attivando su tutti i fronti per trovare qualsiasi tipo di soluzione –afferma Dalla Pozza – Sono in presidio davanti all’azienda da sei settimane: lunedì inizieranno la settima settimana di picchetti festeggiando San Martino». Anche i sindacalisti, della Fillea Cgil e della Filca Cisl, sono impegnati da mesi a sostenere e supportare i lavoratori alla ricerca di una soluzione della crisi.

In attesa che il ministro Flavio Zanonato risponda alle interrogazioni presentate sul tema Europeo dai parlamentari locali e dei risultati dei tavoli provinciali richiesti dai sindacati, i lavoratori non sono rimasti inattivi e si sono mossi autonomamente alla ricerca di qualsiasi soluzione e sperando nell’interessamento di qualche imprenditore.

Dai primi di agosto la produzione al Mobilificio Europeo è ferma. L’attività era distribuita su tre stabilimenti: quello di via Delle Industrie a Cessalto, dove l’azienda ha la sede legale, quello di via Istria a Motta di Livenza e quello di via Pellico a Prata, dov’erano impiegati unicamente sette dipendenti del reparto verniciatura. La famiglia Petrovich, proprietaria di Europeo, a luglio aveva presentato richiesta di concordato, manifestando ai lavoratori la volontà di non andare avanti con Europeo.

A metà ottobre i lavoratori hanno scoperto che la famiglia Petrovich ha deciso di investire in una nuova società, la Martex spa con sede in via Sagree a Prata – specializzata in arredamenti per l’ufficio – aprendo la compagine societaria al titolare del mobilificio Pianca di Gaiarine. Questa operazione ha fatto infuriare i lavoratori e ha determinato l’interrogazione del parlamentare leghista sanstinese Emanuele Prataviera al ministro Zanonato in merito all’intera vicenda.

Claudia Stefani

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