Presidio permanente anti-parcheggio FOTO 1 - FOTO 2

Udine, il Comitato “Zardin Grant” è nato via sms e Facebook. Da ieri volantinaggio a tappeto di una decina di attivisti
Udine 9 Agosto 2013. Presidio permanente contro il parcheggio di Piazza Primo Maggio. Telefoto Copyright Petrussi Press / Diego Petrussi
Udine 9 Agosto 2013. Presidio permanente contro il parcheggio di Piazza Primo Maggio. Telefoto Copyright Petrussi Press / Diego Petrussi

UDINE. I nuvoloni grigi alti in cielo e i temporali notturni non hanno scoraggiato, ieri mattina, il gruppetto di udinesi che ha iniziato un presidio permanente in piazza Primo maggio contro la costruzione del parcheggio interrato nell’ex area Esso.

Una decina di persone che non intende connotarsi politicamente, «siamo cittadini» ripetono, ma chi ha un po’ di dimestichezza con le manifestazioni di protesta che agitano la città, non fatica a individuare volti noti dei grillini, dei No Tav e di Sel. Ma sono soltanto delle figure di coordinamento.

Perché a ingrossare le fila del “Comitato Zardin Grant” sono gli udinesi: molti ieri si fermavano a chiedere informazioni al banchetto sistemato sull’aiuola prospicente il cantiere e molti chiedevano informazioni senza neppure scendere dall’auto, fermi in attesa del verde al semaforo.

L’offensiva è a oltranza: i manifestanti annunciano un picchetto no stop, 24 ore su 24 e con qualsiasi condizione atmosferica, fino a quando l’amministrazione avvierà una consultazione pubblica. Un tam tam nato in questi giorni via sms ed e-mail.

«È vero, il tempo stringe – ammette Gaia Baracetti ex candidata di Sel alle comunali e fra le anime del Comitato –. Tutti, in modi diversi, abbiamo sempre manifestato la nostra contrarietà all’opera senza però venire ascoltati. Ora, con un segno tangibile della nostra presenza, speriamo di creare massa critica perché intorno a noi, fra i cittadini, respiriamo tantissima contrarietà. Voci rimaste inascoltate in questi mesi».

Volantinaggio a tappeto e raccolta di firme per chiedere di «fermare e chiudere immediatamente il cantiere», oltre a una «consultazione della cittadinanza sull’opera». E la protesta viaggia anche on line. Proprio ieri è stata aperta una pagina, raggiungibile all’indirizzo comitatozardingrant.wordpress.com, in cui fare crescere il dibattito, e sul social network Facebook è attivo il gruppo “Stop alle scelte criminali per la viabilità della città”.

«Abbiamo bisogno del sostegno della gente – continua Baracetti – al presidio servono persone. Per il momento siamo una decina, ma vorremmo crescere». Intanto, nel pomeriggio sul sito è stato pubblicato il parere sul parcheggio rilasciato dall’Arpa, uno dei punti fondamentali da cui muove l’offensiva dei manifestanti.

Dietro allo slogan «11 milioni di volte no al parcheggio di piazza Primo maggio» si nascondono le preoccupazioni per «la falda acquifera da cui l’Amga attinge l’acqua per rifornire la zona di Udine sud che è proprio sotto al cantiere», si legge nel volantino firmato dal “Comitato occupy place I mai”.

C’è poi il «rischio allagamenti», ma il comitato solleva dubbi anche sull’idea di «cementificare su una zona a elevato rischio (sic) archeologico una struttura di ampia cubatura invece che promuovere il riutilizzo di aree dismesse o ancora meglio un piano della viabilità che preveda una concreta riduzione del traffico».

C’è poi il lato economico. «In un momento difficile per tutti impegnare 11 milioni di euro, per lo più da fondi pubblici, non ha senso – aggiunge Baracetti –. Vogliamo meno auto e più mobilità sostenibile, trasporto urbano, stalli per le biciclette. Basta automobili in centro. E basta parcheggi. Quelli che esistono sono sottoutilizzati, perché farne un altro? E poi, non facciamoci ingannare: il Comune dice che metterà soltanto 2 milioni, ma contribuisce all’opera anche il Servizio sosta e mobilità che è una partecipata pubblica».

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