Prestiti, mutui e contributi: sei mosse per salvare le imprese. E occhio ai bandi a fondo perduto

Ecco un piccolo manuale di sopravvivenza per le aziende in tempi di crisi
A worker of the Polini company at work wearing a protective mask, Alzano Lombardo, Bergamo, 06 March 2020. The factory is located in Alzano Lombardo one of the villages in the province of Bergamo which risks becoming "red zone" due to the spread of Coronavirus.. According to official figures the number of Coronavirus cases in Italy, the center of Europe's COVID-19 outbreak, was at 3,858 cases by 06 March with a death toll of 148 people while 414 people have recovered since the outbreak. ANSA/MATTEO BAZZI
A worker of the Polini company at work wearing a protective mask, Alzano Lombardo, Bergamo, 06 March 2020. The factory is located in Alzano Lombardo one of the villages in the province of Bergamo which risks becoming "red zone" due to the spread of Coronavirus.. According to official figures the number of Coronavirus cases in Italy, the center of Europe's COVID-19 outbreak, was at 3,858 cases by 06 March with a death toll of 148 people while 414 people have recovered since the outbreak. ANSA/MATTEO BAZZI

Le imprese sono tutte riaperte o lo saranno entro pochi giorni. Per loro la sfida è superare il momento particolarmente complesso e oggi più di sempre è importante sapersi muovere tra finanziamenti, bandi e opportunità per sospendere o limitare le spese.

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Roberto Lenzi, 34 anni di consulenza e agevolazione di impresa alle spalle, giornalista e scrittore ci aiuta a individuare le sei mosse da non sbagliare. E lo fa con un avvertimento: “Conoscere e prepararsi in anticipo – dice - aiuta a rientrare nei primi posti delle graduatorie e ottenere anche i fondi non automatici.

Preparare bene le richieste senza errori, velocemente, sfruttando ogni potenzialità può fare la differenza. Con il libro "Agevolazioni: ne devi conoscere solo 6” ho voluto aiutare le imprese a focalizzare l’attenzione sugli aiuti automatici, disponibili per tutti, ma non conosciuti da tutti mentre con “in Piedi Sulle Onde” ho voluto ricordare che è sempre possibile “vivere" anche quando, come ora, tutto sembra naufragare”.

Stop alle rate

Bloccare le rate dei mutui, dei leasing e dei finanziamenti si può fare fino al 30 settembre 2020 come previsto dal decreto legge Cura Italia: la banca è obbligata a concedere la sospensione. E’ necessario presentare la domanda specificando che la sospensione si richiede in forza del decreto, un modulo sbagliato (è un errore frequente) può far trascorrere il tempo senza ottenere il risultato finale.

Dopo il 30 settembre, per gli stessi finanziamenti, si può chiedere la moratoria di ulteriori 12 mesi in questo caso prevista dall’Accordo dell’Abi per il credito 2019. In quest’ultimo caso la banca ha la facoltà di accordare o meno la richiesta per cui è necessario presentare la domanda con anticipo in modo da avere i tempi necessari per l’istruttoria. Conviene presentare la richiesta entro il 30 giugno.

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Mancanza di liquidità

Il primo passaggio, per chi non l’avesse ancora fatto, è chiedere il finanziamento di 25mila euro con la garanzia dello Stato fino al 100%. L’importo erogato non può superare il 25% dell’ammontare dei ricavi dell’ultimo bilancio. Tradotto: chi ha avuto ricavi per 40mila euro potrà chiedere solo 10mila euro di finanziamento.Il vantaggio in questo caso è che viene concesso senza istruttoria ma lo svantaggio è che gli importi sono bassi anche per una piccola azienda.

C’è poi una seconda opzione: non chiedere la garanzia dello Stato al 100% ma scendere al 90%. Questo “svincola” il limite dell’importo ma la banca attiva un’istruttoria. Con questo tipo di passaggio si può arrivare a 5 milioni di euro e – importantissimo - può essere aggiuntivo rispetto ai fondi già affidati.

Rinegoziare i debiti

Il decreto Liquidità ammette la rinegoziazione dei debiti con una garanzia fino all’80% dello Stato. Questa agevolazione è percorribile purché il nuovo finanziamento concesso dalla banca preveda un’erogazione di credito aggiuntivo pari ad almeno il 10% in più rispetto a quanto era già stato affidato. In questo caso la banca ha la facoltà di scegliere se rinegoziare il mutuo o no. Difficilmente non lo farà dal momento che il finanziamento era già stato concesso senza garanzie dello Stato che ora invece può avere.

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Contributi a fondo perduto

Il contributo per le piccole imprese fino a 400mila euro di fatturato è il 20% della differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020. Qui chiaramente entra in campo la differenza tra chi ha lavorato nel periodo del lockdown e chi è stato fermo. Il limite di questo provvedimento è quello che le aziende non sono state ferme solo in aprile e quindi è parziale. In caso di fatturato più elevato cambia la percentuale di rimborso: fino a un milione è pari al 15%, oltre il milione (e fino a 5 milioni) del 10%.

Credito di imposta

Alle imprese, ai professionisti, agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo del settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, spetta un credito d'imposta pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonchè per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi per garantire la salute dei lavoratori e degli utenti.

Spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020. Sono ammissibili al credito di imposta le spese sostenute per la sanificazione, l’acquisto di dispositivi individuali (mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari), l’acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti, l’acquisto di termometri, termoscanner, barriere e i pannelli protettivi comprensivi delle spese di installazione.

Fondi per investimenti

Su questo tipo di contributi si apre tutto un mondo e ancora c’è da capire cosa verrà fuori. Una delle cose nuove del decreto Rilancio è quello di passare la palla alle Regioni che potranno dare contributi nella forma di aiuto temporaneo con nuovi bandi. A oggi è previsto un 40% di credito di imposta per investimenti cumulabile con altri incentivi e usufruibile per tutte le imprese che fanno investimenti in ottica 4.0, ossia quegli investimenti che si integrano con macchine esistenti e sono collegati con un software ad altre macchine.

Chi fa investimenti in questa fase sul 4.0 può avere dal 50% in su a fondo perduto. Fuori dal 4.0 al momento è previsto un contributo del 6% ma dovrebbero essere previsti bandi più interessanti a breve. Da evidenziare come - per la formazione del personale - siano previsti contributi fino al 50% mentre è in corso una modifica che permette di ottenere contributi del 50% anche per fiere e marketing all’estero.

La Regione sta raccogliendo inoltre manifestazioni di interesse per finanziare progetti di investimento calibrati sulle aziende. In questo caso il contributo può essere del 20% a fondo perduto su investimenti e può essere sommato al credito di imposta su investimenti del 40%.

Questo articolo è comparso per la prima volta sul Tirreno

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